Lo ha annunciato la compagnia di Richard Branson. Con la navicella schizza in orbita anche il titolo.
Dopo mesi di continui rinvii finalmente ci siamo: sabato Virgin Galactic effettuerà il suo primo vero volo di prova nello spazio. Non è stato affatto un inizio di anno facile per la compagnia del magnate britannico Richard Branson, a causa di una serie di inconvenienti che hanno rallentato le operazioni del programma Spaceship Two, che si propone entro il 2022 di aprire i voli commerciali ai turisti.
Già il test dello scorso dicembre fu bloccato per un problema ai motori, quindi dopo aver riparato il guasto il lancio riprogrammato a febbraio era stato nuovamente spostato a maggio per un non meglio specificato disagio da fatica e stress a bordo dell’aereo da trasporto.
Le troppe incertezze hanno inevitabilmente alimentato un clima di sfiducia nella holding da parte degli investitori, così da inizio gennaio le azioni in borsa sono scese in picchiata di quasi il 27%. Ora ci ha pensato l’annuncio della società a sbloccare l’impasse, ed i titoli hanno conosciuto un rialzo del 16% a quasi 20 dollari per azione. L’ingegnere Mike Moses, a capo dello spaceflight program per i voli spaziali umani, ha precisato che quei problemi non meglio identificati erano determinati da alcune interferenze elettromagnetiche sulla navicella VSS Unity, correlate ad un aggiornamento dei computer di controllo. Ma adesso è stata trovata la soluzione e tutto pare essere risolto, dunque finalmente scatta l’ora X.
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A dare un’accelerata decisiva alle operazioni ci si è messo anche il recente annuncio di Blue Origin, l’azienda aerospaziale del miliardario Jeff Bezos che ha comunicato al mondo l’intenzione di effettuare il primo volo turistico nello spazio il 20 luglio prossimo, oltre all’ombra di Elon Musk che mira ad ampliare il raggio ad equipaggi civili. La concorrenza spietata ha imposto una stretta sui tempi, così eccoci al dunque. Domani, 22 maggio, Virgin Galactic invierà due piloti nel suo suborbitale, progettato per traportare persone e carichi utili in viaggi di breve distanza in accordo al piano Flying Opportunies finanziato dalla NASA.
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Il decollo avverrà dallo Spaceport America nel New Mexico, e si propone di recuperare gli obiettivi prefissati in origine e poi rimandati, tra cui la valutazione degli stabilizzatori, delle capsule clienti e della capacità di streaming live dall’astronave alla Terra. Quello di domani è il primo di quattro test messi in preventivo da Virgin in vista degli agognati voli commerciali, che salvo ulteriori inconvenienti dovrebbero avere inizio nel 2022. Incrociamo le dita.
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