Denunce e un milione e mezzo di abbonamenti illegali oscurati: il pezzotto costerà caro a tanti furbetti.
Duro colpo inferto al pezzotto: dopo l’ Operazione Blackout condotta la scorsa settimana dalla polizia postale, ora la Guardia di Finanza di Milano (coordinata dalla Procura di Roma) ha individuato in Svizzera ed in Sicilia due centrali pirata, ed è immediatamente scattato il sequestro. Per chi cadesse dalle nuvole, l’IPTV (Internet Protocol Television) è un sistema di trasmissione usato per ricevere segnali televisivi tramite connessioni internet a banda larga, sul quale verte buona parte del traffico di contenuti strappati illegalmente alle maggiori pay-tv, come Sky, DAZN, Netflix e tante altre.
Il danno arrecato alle TV si aggira intorno ai 130 milioni di euro. Oggi i criminali dello streaming acquistano, in maniera del tutto legale, i contenuti dalle piattaforme, ciò che è illecito invece è il sistema in cui riescono a ricodificarli (nascondendo il codice originale) e redistribuirli alla gente che può così godere di eventi sportivi, serie tv, film ed altri spettacoli on demand a prezzi stracciati. Per farla breve , un unico abbonamento regolarmente sottoscritto viene moltiplicato migliaia di volte per mezzo di alcuni server, da qui i contenuti finiscono dritti all’interno delle abitazioni dei furbetti che li hanno acquistati per una quota irrisoria di 10-15 euro al mese.
Streaming illegale e IPTV: i volti della truffa, ecco chi pagherà
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L’operazione di ieri è stata ribattezzata Switch Off, e fa il paio con l’operazione Blackout di una settimana fa. E’ stata condotta dalla Guardia di Finanza di Paterno Dugnano, che ha sgominato una rete di ventiquattro persone tutte italiane, di cui ventidue residenti nel nostro paese e due nel Canton Ticino per i quali è stata formulata l’accusa di associazione a delinquere. I vertici di quello che è a tutti gli effetti un sistema piramidale sono finiti nei guai per un profitto indebito di circa un milione di euro. Oltre a loro sono stati segnalati 900 reseller (rivenditori) che smerciavano per pochi spiccioli gli abbonamenti contraffatti.
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Per loro scatteranno multe dai 2.582 sino a 25.822 euro, mentre i fruitori dei cosiddetti pezzotti, le “scatolette” simili ai decoder in grado di riprodurre in streaming illecito contenuti protetti da copyrigt , pagheranno 1.032 euro ciascuno. Un duro colpo, se si pensa che sono circa duemila al momento le sanzioni emesse. Le Fiamme Gialle hanno eseguito perquisizioni in Svizzera, Puglia, Sicilia, Calabria e Lombardia, ma nei prossimi giorni potrebbero estendere le indagini su tutto il territorio nazionale. Intanto il raid ha portato al blocco di circa l’80% del flusso illegale di IPTV, ma c’è da credere che siamo solo agli inizi.