E’ allarme fra gli scienziati e i geologi dopo che un gigantesco iceberg si è staccato dall’Antartide, un “masso” di ghiaccio enorme delle dimensioni dell’intera regione Molise.
La sua superficie è infatti stata calcolata in 4.320 chilometri quadrati, più grande dell’isola spagnola di Maiorca, nelle Baleari, e ciò sta facendo ovviamente preoccupare gli addetti ai lavori in quanto si tratta dell’icerberg più grande al mondo. Il glaciologo Massimo Frezzotti del dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre, ha spiegato, interpellato dai microfoni di Quotidiano Nazionale: “È attualmente l’iceberg più grande, ma non è anomalo in quanto iceberg di queste dimensioni si staccano dalle piattaforme di ghiaccio antartiche all’incirca ogni due anni. Il distacco degli iceberg è un fenomeno ciclico, che rientra nella fisiologia”. L’iceberg è lungo 170 chilometri e largo 25, e già in passato sono stati registrati massi di dimensioni esagerate, come ad esempio il B-15 del 2000, di ben 11mila chilometri quadrati, ma anche quello del 1956 da 31.000 chilometri quadrati, il più grande di tutti i tempi.
ICEBERG GRANDE COME IL MOLISE SI E’ STACCATO: SI SPERA IN UNA “FRANTUMAZIONE”
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Il nuovo iceberg staccatosi, chiamato A-76, sta vagando nel Mare di Weddel come riferito dall’Esa, l’agenzia spaziale europea, che ha fotografato dal satellite il distacco. Ad individuare per primo il ghiacciaio galleggiante era stata comunque l’equipe del British Antarctic Survey, anomalia poi confermata attraverso le immagini del satellite Copernicus. A-76 è grande quasi quattro volte la città di New York ed ha dimensioni superiori rispetto all’A-23, con 3.380 chilometri quadrati, e anch’esso galleggiante nel mare di Weddell.
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L’iceberg staccatosi ieri verrà monitorato con estrema attenzione e gli esperti non escludono comunque che lo stesso possa frammentarsi in tanti piccoli pezzi, così come accaduto a “colleghi” che già in precedenza si erano staccati dalle piattaforme per andare alla deriva. Secondo gli addetti ai lavori il distaccamento di questi iceberg è dovuto in gran parte al fenomeno del riscaldamento globale e del cambiamento climatico: si calcola che dal 19esimo, dall’epoca dell’industrializzazione, la temperatura terrestre sia aumentata in media di un grado, che diventano due se si prende in considerazione solo l’Antartide. La speranza, ovviamente, è che questo nuovo distaccamento non porti a seri problemi: vi terremo aggiornati nelle prossime settimane.