Guerra di sfottò social fra Telegram e WhatsApp, le due applicazioni di messaggistica più utilizzate al mondo. L’app di Mark Zuckerberg è quella con più users in assoluto, ma si difende bene anche quella russa, che spesso e volentieri non ha mai smesso di sottolineare alcune sue funzioni “più avanzate” rispetto alla concorrenza diretta.
Fatto sta che nella giornata di ieri, attraverso la propria pagina ufficiale Twitter, Telegram ha pubblicato una foto in cui si vede il classico “cestino” di Windows, modificato con i loghi di WhatsApp e Facebook, a sottolineare i molti utenti che hanno deciso di abbandonare le due popolari applicazioni dopo le note questioni relative alla privacy. In seguito è giunta la replica della piattaforma di Zuckerberg, sottolineando come, a livello di privacy, sarebbe in difetto proprio Telegram, non abilitando di default la crittografia end-to-end sulle chat dei suoi utenti, di conseguenza, le varie conversazioni sarebbero “visibili a tutti”.
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Telegram non ha lasciato passare troppo tempo ed ha replicato con un altro tweet in cui specifica che le chat crittografate di WhatsApp sarebbero accessibili da Apple in quanto gli utenti di iOS effettuerebbero il backup su iCloud, ma anche da Google per via del backup su Drive, e infine dalla stessa applicazione di messaggistica per ripristinare i backup attraverso solo il numero di telefono dell’utente.
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Peccato però che la situazione sembrerebbe essere un po’ diversa, come sottolineato anche da Alessandro Paluzzi, noto sviluppatore, che ha fatto sapere che le chat crittografate di WhatsApp che finiscono su iCloud e Drive non sarebbero in realtà accessibili da parte di Apple ne tanto meno di Google, in quanto dovrebbero disporre della chiave crittografica di accesso per essere aperte. “In realtà, Apple e Google avrebbero bisogno della chiave per decrittografare il database .crypt12 – il suo tweet – per accedere alle conversazioni. Inoltre, gli utenti saranno presto in grado di crittografare il database .crypt12 con la propria password, aggiungendo un ulteriore livello di sicurezza”. In seguito è arrivata anche la smentita da parte dei ragazzi di WABetaInfo, sempre molto attenti quando si parla di WhatsApp. Tra l’altro l’app sta per introdurre la possibilità di inserire una password per accedere al backup, aggiungendo così un’altra “barriera”.
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