Google Pixel continua a far parlare di sé, e questa volta ci si concentra su quella che sarà la fotocamera frontale dei dispositivi di Mountain View nei prossimi anni.
La corsa ad un display pulito, con cornici ridotte all’osso e di qualità sopraffina è, da anni, un’ossessione per i produttori di smartphone. Così tra pop-up camera, punch hole e qualche tentativo di fotocamera in-display, questa volta a scendere in campo è il colosso di Mountain View: Google.
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Sebbene le soluzioni adottate fino ad oggi aiutino a ridurre il problema del pannello discontinuo, ancora nessun produttore è riuscito a creare un dispositivo realmente pulito sul lato frontale. La pop-up è risultata costosa e difficile da riparare o sostituire. Il punch hole può piacere, ma non è la soluzione al problema. Mentre la fotocamera sotto al display è, ad oggi, l’alternativa su cui puntano le aziende per il futuro. Seppur si tratti di una tecnologia agli albori, e quindi ancora perfezionabile.
A battezzare questa nuova soluzione ci ha pensato ZTE, con i suo avveniristico Axon 20, pronto alla seconda generazione. Un dispositivo che, tramite una particolare tecnologia di pixel, riesce a nascondere il sensore della selfie camera. Ed è proprio questa la strada che i maggiori produttori, tra cui Samsung, Xiaomi e OPPO, percorreranno da qui ai prossimi anni.
Insieme ai cinesi e ai coreani, oggi scende in campo Google con un brevetto che anticipa il futuro dei suoi Pixel condiviso da LetsGoDigital. Settimana scorsa vi abbiamo parlato del design posteriore, suggerito dal leaker Jon Prosser. Oggi ci concentriamo sul pannello OLED che nasconderà la fotocamera anteriore. Per essere precisi saranno due i pannelli OLED posizionati nel fronte del dispositivo, di cui uno posizionato esattamente sopra la selfie camera.
Tramite un complesso sistema a specchi o prismi, il pannello OLED sarà in grado di nascondere il “buco” necessario per far passare la luce e quindi permettere all’utente di fotografare. Non appena verrà attivata la fotocamera frontale, il prisma ruota permettendo alla luce di penetrare fino a raggiungere il sensore posto sul fronte del dispositivo.
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Difficile ipotizzare quando questo brevetto vedrà la luce. Potrebbe essere già con i prossimi Pixel 6 o addirittura più in là, quando la tecnologia, rodata, sarà in grado di essere adottata con più facilità ed efficienza di quanto non si riesca oggi giorno.
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