Si scrive zero, si legge tanto. Tantissimo. Non è uno scherzo, una boutade, e nemmeno una fake news da cancellare e non prendere in considerazione. Le banconote da zero euro esistono davvero, e chi le ha in mano potrebbe essere quel “ragazzo fortunato” di jovanottiana memoria.
Tutto nasce da un’idea di un imprenditore francese, Richard Faille. Che ha sviluppato un concetto di moneta souvenir o banconota “zero euro” venduta nei siti turistici di tutta la Francia. Un’idea che ha spaccato subito, un bomba. Il suo prodotto, spesso esaurito dopo poche settimane, crea interesse in molti altri paesi europei. E qui entra in campo la Germania.
Le banconota da zero è stata prodotta proprio in terra teutonica, per rendere omaggio alla città portuale di Kiel, capoluogo dello stato federato Schleswig-Holstein, quello più a Nord della Germania.
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Sul fronte della banconota è rappresentata la Gorch Fock II, nave di addestramento della Marina Tedesca, mentre sul retro sono stampati tutti i principali monumenti europei, come la Torre Eiffel, la Sagrada Familia ed il Colosseo.
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Ma In realtà, anche altre città europee ne hanno fatto richiesta alla Banca Centrale Europea. In Italia figurano nella lista Verona e Brescia, oltre che Roma, che le mettono in vendita soprattutto in occasione di particolari eventi storici o sportivi.
La Banca Centrale Europea ha prodotto i primi 5000 pezzi di un nuovo taglio, quello da zero euro. La nuova banconota non ha davvero alcun valore, eppure stanno andando a ruba e vengono vendute al prezzo di 2 euro e 50 centesimi l’una. E non si tratta di un falso: il nuovo taglio godrà infatti di tutte le protezioni proprie del denaro emesso dalla Banca Centrale Europea, con tanto di filigrana ed ologrammi.
La Banca Centrale Europea ha già ordinato una seconda emissione e già oggi le banconote sono ordinabili direttamente online dal sito della città tedesca di Kiel.
Oggi le banconote da 0 euro non sono dei veri souvenir, che ogni stato può creare per celebrare la propria cultura o per ricordare la propria storia, oppure per omaggiare la propria identità.
Hanno tutti i crismi delle monete rare: pezzi rari, caratteristiche ben definite, ipotetiche anomalie che possono arrivare ad valere cifre da capogiro. Sarà così anche per le banconote da 0 euro. C’è da scommetterci.
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