Gli inserzionisti sono motivati da un unico obiettivo, ovvero trasformare ogni aspetto dell’esistenza umana in un’opportunità per mostrare annunci. Secondo un brevetto pubblicato di recente dal gigante automobilistico americano Ford, l’ultima frontiera di questa colonizzazione è l’interno dell’auto.
Il deposito di brevetto della nota casa automobilistica statunitense, fondata da Henry Ford a Dearborn nel 1903 nonché prima ad aver utilizzato la catena di montaggio e il nastro trasportatore, sviluppa un sistema che doterebbe le auto di sensori di lettura dei cartelloni, consentendo alle auto di scansionare i segnali stradali per ottenere informazioni pertinenti e quindi visualizzarli sugli schermi all’interno delle auto intelligenti.
Ford, l’idea di base del nuovo brevetto per i cartelloni pubblicitari stradali
Un esempio chiarificatore: passare davanti a un cartellone pubblicitario di un ristorante farebbe sì che gli algoritmi di riconoscimento di immagini e testo sarebbero in grado di interpretare automaticamente i contenuti dell’annuncio, come un indirizzo o un numero di telefono, e quindi in grado di trasmettere questi informazioni al display del cruscotto della propria auto.
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L’idea alla base del brevetto di Ford è che in questo modo l’automobilista non dovrebbe più distogliere in modo innaturale gli occhi dalla strada per leggere i cartelloni.
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Ogni anno negli Stati Uniti ci sono in media 2.800 morti e 400.000 feriti a causa di incidenti stradali che coinvolgono un guidatore distratto, secondo un rapporto del 2018 della National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA). La forma più comune di guida distratta è il controllo dei messaggi di testo. Che distoglie l’attenzione del guidatore dalla strada per circa 5 secondi.
Il deposito di brevetto di Ford descrive anche la generazione di collegamenti ipertestuali per le auto connesse a Internet, sulla base dei dati raccolti da segmenti di immagini dei cartelloni pubblicitari.
Ford, comunque, non ha riconosciuto di avere nessuna intenzione di implementare la tecnologia di scansione dei cartelloni, dicendo a Motor1 che la società “brevetta le nuove invenzioni come un normale corso degli affari” e che i piani “non sono necessariamente un’indicazione di nuovi affari o piani di prodotto. Ma dato l’aumento del riconoscimento delle immagini nelle auto a guida autonoma già soggette a incidenti, l’uso di sistemi di bordo simili potrebbe già essere inevitabile”.