Vinted: la start-up dei vestiti usati vola a 4.5 miliardi di valore. Una crescita spaventosa per quello che possiamo definire uno dei maggiori esponenti della cosiddetta economia circolare.
“Non lo metti? Mettilo in vendita“. Recita così la campagna marketing della ormai popolarissima app Vinted. Si tratta di una start-up europea che, fa sapere techcrunch, ha raggiunto la ragguardevole cifra di 4.5 miliardi di valore e chiuso l’anno fiscale a 303 milioni di dollari. Un balzo in avanti incredibile che ha portato il valore del servizio dall’iniziale 1 miliardo di fine 2019 a quadruplicare e oltre il suo valore nell’ultimo periodo.
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COVID-19 ha aiutato Vinted a esplodere?
A generare una crescita quasi iperbolica nel valore dell’app la pandemia. Il 2020 è stato l’anno del risparmio per molti, e un’app che si basa sulla economica circolare non può che giovare da questa situazione straordinaria. Sono attualmente 13 i mercati in cui la start-up nata in Lituania opera. Francia, Germania, Belgio, Spagna, Italia, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Lituania, Lussemburgo, Regno Unito e Stati Uniti.
Attualmente sono 45 milioni gli utenti che utilizzano l’app – in un rapporto in scala preciso con i 4.5 miliardi di valore. Gli utenti sono quindi chiamati a caricare i propri vestiti sull’app, mettendo in vendita ciò che non gli piace più, è fuori moda o, per assurdo, non riescono più a gestire a livello di spazi nel proprio armadio. Forza del servizio è indubbiamente la sua gratuità: Vinted non chiede alcuna commissione agli utenti che mettono in vendita i propri vestiti, se non una tariffa di “protezione dell’acquirente” che è compresa tra il 3 e l’8% del costo di un articolo.
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Un mix che ha contribuito a far esplodere il successo di Vinted è sicuramente la sua anima green, votata al riutilizzo di ciò che non mettiamo più. Questa, mescolata ad un momento storico in cui “va di moda” non sprecare o buttare ciò che non utilizziamo più, ha generato il successo – meritato – di un’app come Vinted.