Durante un anno e più di pandemia ne sono state dette di tutti i colori. Alcune teorie di certi “scienziati” sul Covid-19 sembrano davvero paradossali.
Se proviamo a cercare su web come ha avuto origine il virus Sars-Cov-2 e quali sarebbero le soluzioni, ci sono teorie “senza testa né coda”, prive di qualunque fondamento. Eppure, molte di queste sono state avanzate da ricercatori e professori universitari. Solo per questo, qualcuno avrebbe potuto prenderle davvero in considerazione.
Qualcosa come il legame del virus con la rete 5G, con la fisica (dunque, nessun virus o batterio) ed altre ipotesi che, inevitabilmente, conducono alla risata. Sul Retraction Watch per il monitoraggio delle documentazioni legate al Coronavirus, vi erano almeno 122 paper scientifici, che sono stati poi ritirati per i motivi più vari.
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Le teorie degli “scienziati” sul Covid-19
L’elenco è molto vasto, ma qui riporteremo solo le teorie più strane e divertenti, sotto alcuni aspetti. Fatto sta che coloro che hanno redatto queste documentazioni, sono convinti che le argomentazioni possano essere valide.
Teoria del 5G
Partendo dal virus correlato al 5G, la prima teoria proviene da due docenti dell’università telematica G. Marconi, Massimo Fioranelli e Maria Grazia Roccia. Hanno provato a dimostrare (invano) che le onde elettromagnetiche prodotte dalle antenne 5G sono in grado di spingere le nostre cellule a generare da sole Sars-Cov-2.
In pratica, il virus si sarebbe autogenerato all’interno dei nostri organismi. Le onde formerebbero dei buchi nel DNA provocando una reazione delle cellule. Queste, quindi, si unirebbero tra loro, creando il coronavirus. Insomma, non è difficile capire perché il documento sia stato rimosso.
L’epidemia tra i ratti
Un’altra ricerca, pubblicata e poi ritirata dalla Science of the Total Environment, fa riferimento ad un’epidemia scoppiata tra i ratti di un laboratorio. Si tratta di una malattia fulminante che produce ingenti danni ai polmoni.
Tant’è che il ricercatore Moses Bility ha iniziato a sospettare che c’entrasse anche la ferridrite, un ossido del ferro presente sia nell’ambiente che negli organismi biologici. Esattamente, l’interazione tra il campo magnetico terrestre e i minerali presenti in alcune parti della crosta terrestre porterebbero anomalie magnetiche.
Queste indurrebbero una reazione tra la ferridrite, le molecole biologiche del nostro organismo, e gli inserti virali presenti nel nostro DNA dando luogo al cosiddetto Covid-19.
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Le campane come salvezza assoluta
Questa tesi include il potere divino, in qualche modo. Il 22 marzo 2020, il primo ministro indiando ha chiesto ai fedeli di esprimere gratitudine verso il personale sanitario battendo le mani e suonando le campane ghanda (tipiche della preghiera induista).
L’atto è durato cinque minuti, per alcuni un po’ di più. Infatti, qualche internauta indiano ha ritenuto che prolungare il battito ed il suono delle campane avesse un effetto inaspettato.
Le onde sonore generate da un miliardo e mezzo di mani e campane, unite a una fase lunare propizia, poteva distruggere il virus e rafforzare l’organismo, prevenendo l’epidemia. La teoria è stata poi avvalorata dal farmacologo Dharmendra kumar, della Golgotia University, sulla quale ha deciso di pubblicare un articolo scientifico.
I tamponi anali
L’ultima ricerca riguarda un sistema per rilevare i contagi. In Cina, è stato provato il tampone anale per verificare la positività al nuovo coronavirus. L’esperimento ha avuto successo. Ha dimostrato che si tratta di una metodologia in grado di identificare il patogeno anche in pazienti ormai negativi.
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Così, i ricercatori della Shandong University lo hanno proposto come screening universale. L’unico problema è che hanno dimenticato di chiedere il consenso ai pazienti.