Sono forti le rivelazioni del numero uno di Tesla e SpaceX, il visionario genio sudafricano Elon Musk, secondo uomo più ricco al mondo dopo Jeff Bezos, l’inventore di Amazon.
Durante la conduzione di una puntata speciale del celebre show americano Saturday Night Live, ha spiegato di soffrire di una sindrome molto seria, quella di Asperger, patologia di cui tra l’altro soffrono numerose persone note. “È fantastico condurre questo show – ha esordito Elon Musk – anche perché sono la prima persona con l’Asperger a farlo. O almeno la prima ad ammetterlo…”. Parole che sono un vero e proprio fulmine a ciel sereno, ma del resto Elon Musk non è affatto nuovo a stupire la gente, visto che spesso e volentieri si palesa con annunci clamorosi. La Sindrome di Asperger fa parte dei disturbi dello spettro autistico «ad alto funzionamento», di conseguenza, non comporta dei ritardi dal punto di vista psichico ne tanto meno delle disabilità. Il numero uno di Tesla ha quindi “giustificato” le sue invenzioni all’avanguardia, proprio per via di questa sindrome, che di fatto ne ha creato la sua «eccentricità»: «So che dico o posto cose strane, ma è così che funziona il mio cervello. A chiunque abbia offeso voglio solo dire che porto le persone su Marte. Pensavate veramente che fossi un tipo rilassato e normale?».
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Musk, durante il Saturday Night Live, ha parlato anche dei suoi tweet, quindi del nome insolito del figlio, X Æ A-12, e di quella volta che aveva fumato uno spinello in diretta durante un podcast, cosa che aveva creato non poco scalpore. L’imprenditore si è poi soffermato ancora una volta sull’importanza delle criptovalute, elencando i vantaggi del dogecoin e definendola “un veicolo inarrestabile che conquisterà il mondo” anche se in grado di creare “confusione”.
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Solamente in Italia sono stati diagnosticati più di 300mila casi di Asperger, ma secondo alcuni studi i casi effettivi sarebbero molto di più, addirittura l’un percento della popolazione (quindi circa 600.000 casi), molti dei quali non diagnosticato proprio per via del fatto che non provoca problemi e disturbi “visibili”. La sindrome è stata diagnostica per la prima volta nel 1944 dallo psichiatra che le ha poi dato il nome, Hans Asperger, e la scrittrice Susanna Tamaro, anch’essa paziente Asperger, l’ha definita «una sedia a rotelle invisibile».
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