Chernobyl, il reattore 4 si è risvegliato: “Non si è esclude un incidente”

Tornano ad accendersi i riflettori su Chernobyl, la città ucraina, ex Unione Sovietica, teatro del disastro nucleare più famoso della storia, quello avvenuto ad aprile del 1986.

Chernobyl fa ancora paura (Foto Today)
Chernobyl fa ancora paura: i dettagli (Foto Today)

A conferma di quanto sia stata devastante l’esplosione del reattore della centrale, il fatto che a 35 anni di distanza da quegli eventi, il combustibile di uranio è tornato a bruciare in maniera significativa, al punto che gli scienziati stanno attenzionando la situazione giorno dopo giorno. Al momento non sembrerebbe esservi alcun pericolo, ma le parole rilasciate dagli esperti sono tutt’altro che ottimistiche. Gli addetti ai lavori stanno infatti cercando di capire se le razioni si placheranno da sole, e se sarà invece necessario l’intervento umano per bloccarle, evitando che diventino più consistenti.

Chernobyl (Foto IlMessaggero)
Chernobyl: le ultime news preoccupanti (Foto IlMessaggero)

CHERNOBYL TORNA A FAR PAURA: “COME LA BRACE IN UN BARBECUE”

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Giusto per fare capire cosa sta succedendo, sottolineiamo le parole di Neil Hyatt, chimico dell’Università di Sheffield nonché professore esperto in scorie nucleari, che descrivendo Chernobyl ha spiegato: “È come la brace in un barbecue”. Maxim Saveliev dell’Institute for Safety Problems of Nuclear Power Plants (ISPNPP) ha aggiunto: “Ci sono molte incertezze, ma non possiamo escludere la possibilità di un incidente”. Ma in sostanza cosa sta accadendo? Come scrive Greenme.it il numero di neutroni sta aumentando gradualmente di conseguenza bisogna capire cosa fare ed essere pronti ad un intervento celere. Nel 2016 il famoso reattore 4, quello esploso nel 1986, è stato coperto da una gigantesca struttura d’acciaio, la New Safe Confinement, ma ciò evidentemente non è bastato visto che al di sotto vi sono ben 13mila tonnellate di lava radioattiva, che si è mescolata con altre sostanze come la sabbia e l’acido borico, rilasciate dagli elicotteri militari dei soccorsi nei giorni immediati l’incidente. Di conseguenza il 95% del nucleo distrutto è ancora lì, bruciante, coperto solo da una struttura di cemento armato e acciaio che prima o poi dovrà essere “restaurata”.

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“Il timore – ha proseguito il professor Hyatt – è che la reazione di fissione acceleri in modo esponenziale, portando a un rilascio incontrollato di energia nucleare”. Da quando il reattore è stato coperto il livello dei neutroni è rimasto tutto sommato stabile, ma in alcuni punti è raddoppiato, in particolare nella camera 305/2 dove vi sono tonnellate di corium. Gli scienziati stanno valutando l’idea di un robot apposito che possa resistere alle radiazioni intense a lungo, di modo da inserire dei cilindri di boeo che fungano da barre di controllo, e assorbire così i neutroni in eccesso.

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