Lancia l’allarme la Protezione Civile in merito al razzo cinese in caduta incontrollata verso la Terra. L’impatto dovrebbe essere previsto attorno alle ore 2:00 della prossima notte, fra sabato 8 e domenica 9 maggio, e le autorità italiane invitano tutt’altro che a sottovalutare la vicenda, a differenza invece di quanto comunicato negli scorsi giorni da Pechino che ha puntato il dito contro l’Occidente, colpevole a suo modo di vedere di aver ingigantito la vicenda.
Dopo la riunione che si è tenuta negli scorsi giorni fra la Protezione Civile, l’Asi, (Agenzia Spaziale Italiana), l’ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, alcuni rappresentati del ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa – Coi, dell’Aeronautica Militare – Isoc e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra, e la Commissione Speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni, è emerso quanto segue: “Sulla scorta delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica – sottolinea la Protezione civile, come si legge sul sito dell’Ansa – è possibile fornire alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione: è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti”.
RAZZO CINESE IN CADUTA: “NON TOCCATE I FRAMMENTI”
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Il Dipartimento di Protezione Civile consiglia “di stare lontani dalle finestre e porte vetrate; i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici; all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti”.
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E ancora: “E’ poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto; alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti”. Secondo i calcoli delle autorità è probabile che lo stadio del razzo cinese vada ad impattare su una di queste nove regioni italiane: Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.