Dovrebbe cadere sulla Terra nella giornata di domenica, 9 maggio 2021, il razzo cinese Long March, o meglio, uno stadio (precisamente il secondo) dello stesso.
La ricaduta dovrebbe avvenire in una zona del mondo che comprende anche l’Italia, di conseguenza nella serata di ieri si è tenuta una riunione presso la sede della Protezione Civile, per monitorare con estrema attenzione la situazione, evitando che si creino incidenti. Alla riunione, come scrive il sito di Quotidiano Nazionale, hanno partecipato in video collegamento l’Asi, l’Agenzia spaziale italiana, quindi un membro dell’ufficio del Consigliere militare della presidenza del Consiglio, alcuni rappresentati del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa (Coi – Comando operativo interforze) e degli Esteri, quindi Enac, Enav, Ispra, e infine, la Commissione Speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni. Una riunione di prudenza, sia chiaro, ma viste le figure autorevoli presenti, è logico pensare come la questione sia stata trattata in maniera seria e concreta.
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Il problema è che al momento regna l’incertezza, visto che, la data del 9 maggio di cui sopra potrebbe variare, ed inoltre, non è da escludere che uno o più frammenti del razzo cinese possano ricadere sul nostro territorio. Diverso il parere di Pechino, che attraverso il “Quotidiano del Popolo”, ha fatto sapere che la notizia del razzo cinese fuori controllo è solo una “campagna occidentale” in quanto la situazione “non merita la creazione di panico. La maggior parte dei detriti – scrive Wang Yanan, direttore della rivista Aerospace Knowledge – brucerà durante il rientro, lasciando solo una piccolissima porzione che potrebbe cadere sulla Terra, potenzialmente su aree lontane dalle attività umane o nell’oceano”.
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Eppure lo stadio del razzo cinese che ricadrà sulla terra è un pezzo di ben 270 tonnellate, e anche se parte di esso si brucerà prima di entrare nell’atmosfera, non è da escludere che qualche detrito possa creare dei danni. A riguardo il Pentagono ha fatto sapere: “Tutti i detriti possono essere potenziali minacce alla sicurezza dei voli spaziali e al dominio spaziale”, specificando che il 18esimo Space Control Squadron in California sta offrendo aggiornamenti giornalieri sulla posizione del razzo.
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