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Scienze

Su Marte il nulla, e su Venere? La NASA registra strani segnali

Ci si concentra sempre più su Marte, anche se Venere ha delle caratteristiche simili alla Terra, in più, la NASA ha rilevato qualcosa.

Venere

Mentre Marte sembra diventata una fermata della metropolitana, viste le continue missioni ed il viavai dalla Terra, giungono segnali da Venere. Questo, tra l’altra, oltre ad essere il pianeta più vicino al nostro, viene considerato anche il gemello della Terra, per diversi motivi.

In primis, ha le sue stesse dimensioni e quasi la stessa massa. La grande differenza sta nel “temperamento”: uguali all’esterno, diversi all’interno, come tutti i gemelli.

Diversamente dal nostro pianeta, Venere offre una condizione atmosferica ostile all’uomo: grande quantità di anidride carbonica, temperatura al di sopra dei 450 gradi e continue piogge di zolfo. Ecco perché questa non è la meta preferita dai nostri astronauti.

L’unica modo per studiare il suo territorio è attraverso le sonde. Così è accaduto l’11 luglio del 2020, quando la Parker Solar Probe della NASA si è avvicinata 800 chilometri dalla superficie. Ha registrato diverse informazioni, soprattutto alcune che hanno sorpreso gli scienziati: un segnale a bassa frequenza.

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Il segnale proveniente da Venere rilevato dalla NASA

Pianeti

L’11 luglio scorso è stato molto importante, grazie soprattutto alla particolare sonda Parker. È stato progettata proprio per studiare i venti solari e per avvicinarsi così tanto alla nostra stella, in realtà, usando Venere per delle manovre orbitali.

Possiamo immaginarla simile ad una fionda che man mano viene lancia sempre più vicino, fino alla sua ultima missione, che avverrà nel 2025.

Il segnale registrato nell’ultima occasione non è del tutto nuovo per gli scienziati. Si tratta di qualcosa di analogo a quello rilevato dalla sonda Galileo sulle lune di Giove.

Riguarda le radiazioni solari che ionizzano gli atomi, conseguenza di un fenomeno che avviene ogni 11 anni. In pratica, il Sole scambia i suoi poli, modificando la ionosfera di Venere che si inspessisce quando è più vicino alla stella.

È proprio questo che crea la bassa frequenza rilevata dalla NASA. Ciò non sarebbe stato possibile se la Parker non si fosse avvicinata così tanto.

Il fenomeno legato ha cicli solari ha creato molti interrogativi che condurranno a degli studi più approfonditi.

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Magari un giorno potremmo scoprire perché questo pianeti gemelli sono cresciuti in modo così diseguale.

Venere vista dalla sonda Photo by NASA on Unsplash
Rita Riccio

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