Ci sono monete molto rare anche se non particolarmente differenti rispetto alle loro simili: è tutta una questione di numeri e i collezionisti, quelli ovviamente più attenti, pratici e che fanno molta attenzione ai particolari, lo sanno benissimo.
Si stima, stando a quanto sostengono i più grandi esperti di monete, che ogni 2.000 ve ne siano due di raro valore, che possono far diventare non ricco chi le possiede, ma possono comunque fargli lievitare il conto in banca di qualche migliaia di euro. Come detto sopra è tutta una questione di numeri e precisamente di numeri di serie, quelli che la Zecca di Stato affigge su ogni banconota per marchiarla e riconoscerla. Ebbene, se il finale del numero di serie è composto da numeri uguali, potreste avere fra le mani un prezzo decisamente pregiato. Ma facciamo un esempio che concreto: se nel portafoglio avete una banconota da 50 euro che ha una matricola che termina con una serie di 4 consecutivi, a quel punto il valore della stessa moneta aumenterà in maniera importante.
OGNI 2.000 MONETE, 2 VALGONO UNA FORTUNA: CONTA IL NUMERO DI MATRICOLA
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Ebbene, su due migliaia di banconote emesse, ve ne sono almeno due con almeno cinque numeri consecutivi e ciò le rende rare. Ovviamente se aumentano i “consecutivi” uguali, il valore aumenta e il massimo è un numero con sette cifre identiche alla fine: in quel caso saremmo di fronte a quello che gli esperti chiamano una banconota R3, ovvero, praticamente vicina all’unicità, estremamente rara. E’ molto probabile che la banconota che avrete fra le mani valga circa 10mila euro: niente male.
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Sia chiaro, nessuno diventa ricco con tale cifra, ma a chi non piacerebbe trovarsi sul conto un gruzzoletto in più da un giorno all’altro, per il semplice fatto di possedere una moneta? Pensiamo a tutti, di conseguenza, se da oggi in avanti avrete voglia di controllare i numeri di serie delle vostre monete, non fatevi prendere per pazzi, ma semplicemente spiegate che state cercando di capire se avrete fra le mani una potenziale ricchezza o meno. Chissà quante volte vi sarà capitato di avere in tasca, nel portafoglio o in una cassetta di sicurezza una di queste banconote giudicate rare, ma senza farci caso l’avrete utilizzata per fare acquisti, gettando via quindi un potenziale “tesoretto”.