Le batterie degli smartphone del futuro potrebbero durare anni. Sono tanti gli istituti al lavoro su una ricarica pressochè infinita, uno dei problemi che da sempre affliggono gli smanettoni dei telefoni, e chissà che a breve non possa essere trovata una soluzione.
Al progetto sta lavorando in particolare un noto istituto giapponese, leggasi il Japan Advanced Institute of Science and Technology (JAIST), che avrebbe sviluppato una nuova tecnologia che permetterebbe ai dispositivi mobile una lunga durata e autonomia, anche di anni. Da tempo gli ingegneri stanno cercando di trovare la “batteria perfetta”, che resti ‘carica’ a lungo, e che nel contempo non si deteriori nel giro di poco tempo, problema che purtroppo riguarda anche device di punta, ma fino ad oggi nessuno è riuscito a trovare la chiave di volta. E così che anche negli smartphone premium capita spesso e volentieri di vedere la capacità della propria batteria ridursi fino ad un quinto della propria capacità già nel primo anno di utilizzo, con tutto ciò che ne consegue.
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Ma come detto sopra, qualche novità potrebbe giungere in un futuro non troppo lontano visto che i ricercatori giapponese del JAIST avrebbero individuato un materiale definito rivoluzionario che permetterebbe di mantenere praticamente intatta (al 95%), per almeno cinque anni, indipendentemente dall’utilizzo della stessa batteria, che sia per uno smartphone, un’automobile o un computer portatile. Allo stato attuale le batterie si degradano molto facilmente a causa della composizione interna delle stesse, e dopo 500 ricariche è stato scoperto che la capacità si riduce fino al 40%, ecco perchè una scoperta della portata a cui stanno lavorando gli ingegneri nipponici avrebbe dei risvolti incredibili.
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“La realizzazione di batterie durevoli – le parole del professore Noriyoshi Matsumi, a capo degli scienziati del JAIST – aiuterà nello sviluppo di prodotti più affidabili per un uso a lungo termine. Ciò incoraggerà i consumatori ad acquistare beni a batteria più costosi come i veicoli elettrici, che verranno utilizzati per molti anni”. Al momento le batteria sono costituite da un materiale legante chiamato Polyvinylidene Fluoride (PVDF), dalle scarse prestazioni, mentre i giapponesi sarebbero al lavoro sul BP, un nuovo materiale legante è denominato bis-immino-acenaftenechinone-parafenilene, che permetterebbe di mantenere il 95% della capacità della ricarica anche dopo 1.700 cicli. Staremo a vedere se questo studio si tradurrà in realtà in tempi brevi.
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