E’ tempo di comunicare una nuova truffa via WhatsApp, quella che è in questi ultimi giorni è stata ribattezza la “truffa dell’amico”.
L’applicazione di messaggistica più utilizzata al mondo continua ad essere il mezzo preferito dai malintenzionati per provare a frodare quelle persone non troppo avvezze alla tecnologia e alla sicurezza. Del resto l’app ha una diffusione decisamente trasversale, dai più giovani fino ai più anziani, di conseguenza, fra i suoi milioni di utilizzatori italiani, c’è sempre qualcuno che si fa fregare finendo poi per essere truffato. A complicare ulteriormente la situazione, in questo caso, è che il messaggio per così dire “truffaldino”, arriva da un tuo contatto, appunto un amico, una persona che hai salvato nella rubrica e di cui ti fidi: vedendo una richiesta di aiuto da parte di un proprio conoscente, molti possono accorrere in soccorso, ma in realtà si tratta di una truffa.
TRUFFA WHATSAPP DELL’AMICO: ECCO COME FUNZIONA NEL DETTAGLIO
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Questo ultimo, nuovo ed ennesimo tentativo di raggiro è stato segnalato in questi giorni dalla Questura di Brescia, ma il caso non è purtroppo limitato alla provincia lombarda, essendosi ormai diffuso a macchia d’olio in tutta la penisola. Ma cerchiamo di scoprire nel dettaglio come funziona questa truffa via WhatsApp, ed il tutto è molto semplice: ad un certo punto è probabile ricevere un messaggio attraverso l’applicazione di messaggistica di cui sopra, da parte di un nostro amico, un conoscente, comunque un contatto che abbiamo salvato in rubrica.
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Nel testo ci viene chiesto un favore economico: “Ho comprato da internet, ma la mia carta di credito è scaduta. Posso usare la tua e ti faccio un bonifico?”. L’italiano non è proprio perfetto, e già a qualcuno potrebbe accendersi l’allarme, fatto sta ci vengono chiesti dei dati sensibili, a cominciare dai numeri della propria carta di credito per “aiutare” questo ipotetico amico in difficoltà. Immaginatevi se a riceverlo sia un nonnino di 70 anni, magari un messaggio dalla propria figlia (hackerata). A quel punto l’anziano è probabile, fidandosi del messaggio ricevuto, che ceda alla richiesta fornendo appunto i propri dati, e regalando purtroppo queste preziose informazioni a dei malintenzionati che una volta entrati in possesso cercheranno di effettuare quante più transazioni possibili prima che il truffato se ne accorga.