E’ stato uno dei tagli di carta moneta circolanti in Italia nell’era ante euro. In oltre 20 anni di storia non ebbero una grande fortuna, ma ora che sono “morte” possono anche valere una fortuna. Come alcune banconote da 20mila lire.
Furono stampate, la prima volta, nel 1975, disegnate da Trento Cionini. Una sola versione a causa del limitato consenso mostrato dai cittadini italiani, al netto di una seconda versione a carattere speciale, una tantum, nel 1985.
Una decade dopo la prima stampa, infatti, le banconote da 20mila lire erano ormai usurate, si decise così di emettere una serie sostitutiva, banconote della stessa fattezza ma nuove.
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Nel dritto delle banconote da 20mila lire vi è raffigurato il busto di Tiziano Vecellio, al secolo Tiziano, pittore veneziano, artista innovatore e poliedrico, maestro (con Giorgione) del tonalismo. L’autoritratto conservato presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.
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Alle sue spalle, un paesaggio dipinto da Tiziano in uno degli affreschi della Scuola del Santo: “Miracolo del piede risanato”, attualmente nella basilica di Sant’Antonio a Padova. Nel verso della banconota, invece, la riproduzione del dipinto “Amor Sacro e Amor Profano”, conservato nella Galleria Borghese in Roma.
Nonostante la tiratura limitata e l’unica emissione nel 1975, sempre al netto della serie speciale, le banconote da 20mila lire non stuzzicano più di tanto la fantasia dei numismatici, basti pensare che attualmente si aggirano fra gli ottanta e novanta euro, a seconda del loro grado di conservazione. Attenzione, però, ce n’è una che vale migliaia di euro.
E’ la banconota 148×65 millimetri nella carta stampata, 161×78 millimetri, tutto compresa. Nella filigrana si trova la figura femminile “La Flora”, ispirata all’omonimo dipinto del Tiziano, che si conserva nella Galleria degli Uffizi in Firenze.
E’ quella stampata nell’anno della sua nascita, nel 1975, con la serie XA e la firma di Barbarito/Carli. Questa banconota contiene un filo metallico di sicurezza interno, posto verticalmente. Tutte le emissioni sono stampate su carta contenente fibrille fluorescenti. Nel contrassegno di stato si trova il Leone di San Marco e delle Repubbliche Marinare. E’ considerata una rarità R3 e se in condizioni FDS vale 4.200 euro.
Se invece in condizioni SPL vale circa 2.000 euro, più o meno la metà. La quotazione scende a 1.200 euro se la banconota si presenta in condizioni BB. In MB la sua quotazione scende fino a 650 euro. Occhio, allora, alla serie.
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