La Nasa ha dato il via ad una simulazione di modo da valutare come reagirebbe la Terra nel caso in cui questa venisse colpita da un asteroide. L’esercitazione è iniziata lo scorso 26 aprile e si chiude oggi, venerdì 30 aprile, e punta quindi a capire se le attuali tecnologie possano gestire un’eventuale crisi causata da un asteroide.
“Ogni volta che partecipiamo a una simulazione di questa natura – ha detto Lindley Johnson, ufficiale della difesa planetaria della NASA, parlando al sito della stessa agenzia spaziale americana – impariamo di più su chi sono gli attori chiave in un evento disastroso e chi ha bisogno di sapere quali informazioni e quando”. Sembrerà un esperimento da film apocalittico ma in realtà le autorità vogliono capire se possono trovarsi pronte in caso di disastro, e per farlo citano spesso e volentieri il terribile tsunami che coinvolse il Giappone ed in particolare Fukushima, nel 2011, e che causò gravi danni alla centrale nucleare locale. In quell’occasione i camion dei pompieri sarebbero stati fondamentali per contenere l’emergenza, ma nessuno aveva messo in conto che le strade fossero bloccare per via della gigantesca onda d’acqua che aveva reso impraticabile ogni via di comunicazione.
ASTEROIDE SULLA TERRA, LA SIMULAZIONE DELLA NASA: “REGIONI COLPITE DA EVACUARE”
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“Gli ipotetici esercizi sull’impatto di un asteroide – ha aggiunto il dottor Paul Chodas, direttore del Jet Propulsion Laboratory’s Center for Near Object Studies (CNEOS), dipartimento della Nasa dedicato proprio allo studio degli asteroidi – ci forniscono l’opportunità di pensare a come risponderemmo nel caso in cui si scoprisse che un asteroide di grandi dimensioni ha una significativa possibilità di avere un impatto sul nostro pianeta. I dettagli dello scenario – ha precisato – come la probabilità dell’impatto di un asteroide, dove e quando potrebbe verificarsi l’impatto, vengono spieganti ai partecipanti attraverso una serie di passaggi durante i giorni della conferenza (l’evento durante il quale si presenta l’esperimento ndr) per simulare come potrebbe evolversi una situazione reale”.
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La simulazione ha riguardato le autorità statunitensi ma anche quelle internazionali, ed è stata eseguita per “indagare su come potrebbero rispondere osservatori di oggetti vicini alla Terra (NEO), funzionari delle agenzie spaziali, responsabili delle emergenze, politici e cittadini e lavorare insieme per una previsione dell’impatto effettivo, e simulare le informazioni in evoluzione che diventano disponibili nel caso in cui venga scoperta una minaccia proveniente dallo spazio”. L’evento, come detto in apertura, è scattata lo scorse 26 aprile, e nella giornata di oggi, 30 aprile, si chiuderà, speriamo con esito positivo. Per quanto riguarda l’ultimo giorno di simulazione, quello di ieri, il report della Nasa spiegava che: “Gli astronomi sono stati in grado di restringere la regione dell’impatto in modo che fosse centrata vicino al confine tra Germania, Repubblica Ceca e Austria e hanno stabilito che l’asteroide ha una probabilità del 99% di impattare all’interno di questa regione. Si svolgono ulteriori discussioni sulla risposta alle catastrofi per garantire che le regioni colpite siano evacuate in sicurezza prima dell’impatto simulato”.