Apple trascinata dalle vendite dell’iPhone 12, ma la nuova normalità fa tornare in auge i personal computer. La chiave è la penuria di chip.
Apple chiude un trionfale secondo trimestre dell’anno fiscale, facendo segnare una clamorosa crescita rispetto a dodici mesi prima. E non potrebbe essere altrimenti, vista l’impennata della domanda per l’alta tecnologia determinata dalla cosiddetta “nuova normalita”, che nell’anno (e oltre) di pandemia da covid ha imposto a tutti di fare i conti con smart working e didattica a distanza.
A fare la parte del leone alla voce “vendite” è naturalmente l’iPhone 12, ma il dato che salta più agli occhi degli analisti di settore è l’imponente ripresa dei personal computer e tablet griffati Apple. La necessità, appunto, di dotarsi di maggiori attrezzature per lavoro e scuola da casa, ha spinto in alto la domanda per i Mac: fissi e portatili registrano il secondo trimestre migliore di sempre, lasciando indietro le comunque grandi prestazioni di iPad, Apple Watch e AirPods. Vediamo numeri e possibili ragioni del boom.
Apple: iPhone 12 trascina, Mac e iPad sorprendono
Iniziamo da iPhone 12. Il flagship uscito (in ritardo) nell’ultima decade di ottobre 2020 ha portato nelle casse di Apple 47,9 miliardi di dollari, ovvero il 65% in più rispetto al secondo quarto 2019/2020. Si parla di più della metà delle entrate dell’azienda, che però ha potuto contare anche sulla rinascita degli schermi più grandi. I Mac hanno generato 9,1 miliardi di dollari di vendite, seguiti da iPad con 7,8 miliardi. Per entrambi, un incremento del 70% sullo scorso anno, a testimonianza dell’aumentata domanda tecnologica. In totale, i profitti della Mela morsicata ammontano a 23,6 miliardi, due volte e passa il risultato dello stesso periodo un anno fa.
POTREBBE INTERESSARTI—>Apple: iOS 14.5 punta tutto sulla privacy, ecco come attivare la funzione anti-tracciamento
Alla base di una richiesta in costante crescita c’è sicuramente il successo di M1, il primo processore proprietario della linea destinata a rimpiazzare gli Intel in casa Apple. Ma sarebbe impossibile non citare il fatto che la produzione di Cupertino è stata sempre all’altezza (questo vale anche per l’iPhone 12, naturalmente, spinto oltretutto dalla connettività 5G) a dispetto della penuria di chip che ha frustrato non poco tutto il settore e che è destinata a diventare un tema sempre più critico.
LEGGI ANCHE—>Il non detto delle novità Apple: è guerra a Facebook
Tanto che Tim Cook e i suoi hanno confessato che anche iPad e MacBook patiranno la stessa sorte. Specie in considerazione di una domanda “destinata ad aumentare – come detto dallo stesso Ceo – grazie ai modelli di lavoro ibrido che resteranno nelle nostre abitudini anche dopo la pandemia. E sia iPad che i Mac sono tra i prodotti più richiesti dai nostri clienti. Ci aspettiamo che a frenare le nostre performance saranno i problemi di produzione, non di domanda”.