Voce indimenticabile che ha accompagnato un’intera generazione: è morta Irene Vioni, cantò la sigla “fisarmonica” di Lupin III.
Anche se appartiene ad una particolare generazione, quella degli anni ’80, questa sigla ha avuto un seguito incredibile. Infatti, anche se negli anni ’90 è stato Enzo Draghi a cantare la sigla successiva del famoso cartone animato, su alcuni canali girava ancora la versione precedente, con la voce della cantante Vioni.
Se n’è andata a 78 anni dopo una lunga malattia, esalando l’ultimo respiro nell’ospedale di Correggio (Reggio Emilia).
Molti la ricorderanno non solo per la serie animata, ma anche perché, tra gli anni ’60 e ’70, è stata la storica voce dell’orchestra Castellina-Pasi, suonando canzoni di liscio, folk e tango italiano.
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Irene Vioni, la voce della sigla “fisarmonica” di Lupin III
Viene chiamata sigla “fisarmonica” per distinguerla da altre e perché suonata con questo strumento che richiama l’atmosfera parigina, luogo da cui proveniva fantomatico ladro.
Nell’immaginario comune, la Vioni resterà sempre la voce della prima edizione della serie animata Lupin III, che debuttò sugli schermi italiani nel 1981. Da cantante di liscio, quale era, mantenne quello stile anche in quest’occasione. Ma, come mai cantò la sigla di un cartona animato?
Ci venne chiesto di registrare il brano di Migliacci e Micalizzi. Pensarono a Castellina-Pasi e io venni coinvolta come cantante di quell’orchestra. In poche ore preparammo la canzone. A Forlì, con la base musicale, imparai bene l’interpretazione. Non avrei mai creduto, nel 1981, che questo brano potesse diventare così famoso.
Così raccontò la cantante durante un’intervista. D’altra parte, la serie era ispirata al famoso personaggio di Maurice Leblanc, Arsenio Lupin, ideato nel 1905 con una serie di edizioni dedicate alle sue avventure. La serie manga, invece, narra di Lupin III, nipote di Arsenio, da cui aveva ereditato la capacità di “ladro gentiluomo”. Unica grande differenza è il suo spirito allegro e ironico, che ha fatto innamorare il pubblico.
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Irene Vioni, raccontò, infatti, che non si sarebbe aspettata tanto seguito, legato chiaramente al trionfo dei disegni manga. Oltretutto, il testo fu scritto da Franco Migliacci, il noto autore di “Volare” di Domenico Modugno e di “Non son degno di te” di Gianni Morandi. Il successo della sigla era già insita nelle fondamenta del progetto.