Jeff Bezos, numero uno di Amazon e secondo uomo più ricco al mondo, ha lanciato il guanto di sfida a Elon Musk, presidente di Tesla e SpaceX nonché l’uomo attualmente più ricco del pianeta.
Stando a quanto sottolineato da engadget, l’inventore del sito di e-commerce più popolare al mondo non ha visto di buon occhio la decisione della Nasa, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti, di assegnare l’appalto per il ritorno sulla Luna al rivale Elon Musk. Come vi avevamo fatto sapere recentemente, infatti, SpaceX con la sua navicella Crew Dragon, si è aggiudicata una bella commessa da 2.9 miliardi di dollari per costruire un lander lunare per la missione Artemis: astronauti americani voleranno fino all’orbita lunare con una “propria” navicella, dopo di che verranno trasferiti a bordo della Crew Dragon per l’ultimo step fino al satellite della Terra.
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Peccato però che a concorrere per quella missione di prestigio vi fosse anche Blue Origin, progetto a cui capo vi è appunto Jeff Bezos. Questi ha presentato un reclamo presso il Federal Government Accountability Office, come si legge sul New York Times, sottolineando come il contratto sia stato affidato in maniera impropria al rivale. “La NASA ha eseguito un’acquisizione difettosa per il programma Human Landing System e ha ‘spostato i pali della porta all’ultimo minuto’ – le parole di un portavoce di Blue Origin a Engadget – la loro decisione elimina le opportunità di concorrenza, restringe in modo significativo la base di approvvigionamento e non solo ritarda, ma mette anche in pericolo il ritorno dell’America sulla Luna”.
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Bob Smith, Ceo di Blue Origin, ha successivamente spiegato al New York Times: “[La NASA è] generalmente abbastanza brava nell’acquisizione, specialmente nelle sue missioni di punta come il ritorno dell’America sulla superficie della luna. Abbiamo ritenuto che questi errori dovessero essere affrontati e risolti. Non abbiamo avuto la possibilità di rivedere e questo è fondamentalmente ingiusto”. Non è la prima volta che Amazon si scaglia contro il governo degli Stati Uniti. L’anno scorso, infatti, l’azienda di Jeff Bezos aveva contestato l’accordo di cloud computing JEDi da 10 miliardi di dollari che il Dipartimento della difesa aveva affidato a Microsoft: dopo un’indagine interna l’accordo con la multinazionale di Bill Gates era stato ritenuto valido.
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