Un trova-tutto che tarda ad arrivare. Le spedizioni dell’AirTag di Apple annunciate a partire da venerdì 30 aprile, slittano alla prima settimana di maggio o successivamente, come conferma il colosso di Cupertino. Anche per chi ha effettuato subito l’ordine.
Negli Stati Uniti, ad esempio, è prevista la consegna di un singolo AirTag dal 3 al 5 maggio. Anche la consegna degli accessori AirTag è prevista per maggio, mentre il portachiavi e l’etichetta per il bagaglio AirTag Hermès dovrebbero – condizionale d’obbligo – essere consegnati a giugno.
Apple, AirTag: costo e funzionamento
L’incisione di iniziali o emoji su un AirTag potrebbe ritardare ulteriormente i tempi di spedizione e consegna. “Tienine conto – puntualizza Apple – al momento dell’ordine”.
LEGGI ANCHE >>> Toyota riduce le distanze col teletrasporto robot virtuale T-TR1
Al prezzo di 29 dollari ciascuno, o 99 per una confezione da quattro, gli utenti possono allegare un AirTag a oggetti importanti che rischiano fin troppo spesso di essere persi: un portafoglio, le chiavi, una borsa o lo zaino. AirTag traccia della posizione dell’oggetto nell’app “Trova la mia su iPhone, iPad e Mac”.
LEGGI ANCHE >>> Uniti contro i nuovi veicoli a benzina e diesel. La battaglia sbarca in Europa
Gli AirTag sono simili ai tracciatori di tessere, ma hanno un chip U1 per la banda ultra larga che consente una migliore precisione della posizione durante il tracciamento di oggetti con i modelli iPhone 11 o iPhone 12.
Il colosso di Cupertino conferma che sono iniziati anche i preordini per iPhone 12 e iPhone 12 mini, in un nuovo colore: viola. Molte configurazioni rimangono disponibili per la consegna il 30 aprile, ma potrebbero slittare anche queste.
L’Airtag è realizzato in plastica bianca e metallo il design arrotondato. Sul fronte non c’è nessun logo mentre sul dorso in metallo ecco la Mela morsicata più famoso al mondo. Le dimensioni sono quelle, più o meno di un tappo di bottiglia.
L’AirTag invia un segnale Bluetooth sicuro che può essere rilevato dai dispositivi della rete “Dov’è” più vicini. Questi dispositivi inviano la posizione dell’AirTag ad iCloud: basta aprire l’apposita app per vedere la posizione sulla mappa.
Tutta l’operazione avviene nel rispetto della privacy: in forma anonima e criptata. Può essere usato in molte situazioni anche se ci sono problemi di umidità: è infatti resistente all’acqua (certificato IP67) e alla polvere. Trova-tutto, dunque, ma per averlo bisogna aspettare più in là del promesso 30 aprile.