Riscaldamento globale, messa a punto una vernice ultra bianca che raffredda più dei condizionatori: può contribuire ad abbassare la temperatura del pianeta e ridurre lo spreco di energia.
“Più bianco non si può”. Lo diceva un vecchissimo spot, esaltando le capacità sbiancanti di un arcinoto detersivo per il bucato. L’obiettivo dell’ultra bianco è stato raggiunto da un team di ricercatori della prestigiosa Purdue University, che hanno sviluppato una vernice a base di solfato di bario (BaSO4), in grado di riflettere la quasi totalità dei raggi solari. E che potrebbe dare un notevole contributo nella lotta al riscaldamento globale.
L’equipe di studiosi è guidata dal professor Xiulin Ruan, ordinario di ingegneria meccanica dell’ateneo dell’Indiana. Il loro ritrovamento è frutto di uno studio che ha passato al setaccio oltre cento tipi di materiali e una cinquantina di diverse formulazioni. Fin qui, il miglior risultato lo avevano conseguito grazie al carbonato di calcio (il gesso) che aveva prodotto una vernice con un potere riflettente del 95,5%. Il solfato di bario fa addirittura di meglio e apre la strada a una serie indefinita di applicazioni in grado di tagliare di netto gli sprechi energetici durante il giorno.
Se applicata su un corpo, la singolare invenzione garantisce infatti un potere di raffreddamento addirittura superiore a quello di un normale condizionatore. Le nanoparticelle di solfato di bario conferiscono al composto una forza riflettente del 98,1%, sia sotto forma di vernice o sotto forma di pellicola. Molto di più rispetto alle normali vernici bianche, che trattengono tra il 10% e il 20% di calore solare contro l’1,9% del nuovo ritrovato. Questo perché la molecola respinge anche i raggi infrarossi della nostra Stella, grazie alla disposizione di nanoparticelle di BaSO4 di grandezza diversa.
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Grazie a tali caratteristiche, la vernice ultra bianca mantiene la temperatura di una superficie ben al di sotto di quella ambientale, anche in pieno sole. “La vernice respinge le radiazioni solari nell’atmosfera e quindi nello spazio – ha spiegato il professor Ruan – e se sovrapposta a un tetto di 93 metri quadri, conferisce all’edificio un potere di raffreddamento di 10 kilowatt, superiore a un impianto medio di condizionamento centralizzato. Se facciamo le cose in fretta, questa vernice può essere disponibile a tutti nel giro di un paio di anni“.
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La scoperta è stata descritta in un paper accademico, e rientra nel campo del cosiddetto radiative cooling, un metodo di raffreddamento passivo, cioè che non implica consumi diretti. Secondo Ruan e i suoi collaboratori, una vernice commerciale dovrebbe avere un prezzo in linea con quelle esistenti, visto che il solfato di bario è ampiamente disponibile ed è addirittura più economico del diossido di titanio, al momento utilizzato per le tonalità di bianco. La Purdue ha già fatto richiesta del brevetto ed è attualmente in trattativa con una “grande azienda” per lanciare l’ultra bianco sul mercato.
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