Il deepfake, la capacità di creare video iperrealistici capaci di simulare perfettamente un essere umano, rischia di essere una piaga alla portata tecnologica di tutti.
A dirlo non è il solito visionario di turno, ma un esperto di effetti visivi, Hao Li. Wired Italia lo ha intervistato per comprendere quando questa possibilità sia oramai alla portata di tutti. Il docente di Computer Science alla Southern Califoria è risuscito ad esempio a ricreare l’attore Paul Walker per il franchise Fast & Furious. Le riprese del settimo episodio furono interrotte per la morte improvvisa di Walker e poi concluse aggiungendo io suo viso grazie alle nuove possibilità date dagli effetti visibi sviluppati da Li.
Negli ultimi 3 anni la tecnica del Deepfake ha raggiunto livelli di realismo incredibili ed a titolo di esempio basta guardare il caso del finto account TikTok di Tom Cruise, creato da un artista digitale e davvero impressionante.
Deepfake, la differenza la fa l’intelligenza artificiale
Secondo Hao Li il salto di di qualità è arrivato grazie allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Mentre prima il “camuffamento” di una immagine o di un video era dovuta al lavoro certosino di un tecnico, il cui risultato, per quanto realistico, era comunque riconoscibile da un essere umano e comunque catalogato come artificioso, oggi la situazione è praticamente ribaltata.
Le macchine sfruttano infatti il deep learning, apprendendo costantemente i miglioramenti necessari per creare un volto umano praticamente irriconoscibile, rispetto a quello vero. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, tanto da muovere l’intervento del Garante della Privacy.
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Entrando nello specifico, il dubbio è dunque un utilizzo anche fraudolento di questa tecnologia. Ma oggi questa è alla portata di tutti o solo di chi ha mezzi davvero potenti? Il professore ribadisce che nella situazione attuale il livello di somiglianza non è ancora assoluto e che è possibili riconoscere un video originale da uno camuffato, ma questa sottile differenza è destinata a cancellarsi in poco tempo.
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Addirittura si parla di meno di un anno. Se il cinema ha a disposizione mezzi e denaro per confezionare un prodotto di altissima qualità, Li afferma come entro un anno sarà possibile rendere disponibili algoritmi davvero precisi. Tutto dipenderà dagli sviluppatori e da quanto questa tecnologia sarà sfruttabile economicamente. Non è dunque una questione di capacità, ma solo di denaro. Come difenderci? Per fortuna ad aiutarci sarà la tecnologia stessa: l’intelligenza artificiale sarà in grado di riconoscere un deepfake da un video autentico, ma gli esseri umani non avranno più questa possibilità.