Argomento, finora, trattato in sordina. Adesso, il tema Euro digitale si fa sentire di più e potrebbe non volerci molto per l’ufficialità.
Da quando è entrata in vigore la criptovaluta, le banche hanno tenuto gli occhi puntati sul suo sviluppo e sulla sua efficacia. I più lungimiranti avevano chiaro il fatto che, in realtà, sarebbe stata la moneta del futuro.
In effetti, stiamo andando proprio in quella direzione, anche nel nostro continente. Da un po’ di tempo, si fa riferimento al cosiddetto “Euro digitale”, che potrebbe essere la moneta del secolo.
Il sistema di moneta virtuale ha avuto un boom incredibile negli ultimi mesi. Questo è stato lo sprone per convincere la Banca Europea alla conversione.
Non sappiamo se questo significherà rinunciare definitivamente al contante, anche se potrebbe essere una soluzione interessante.
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La crescita del valore di Bitcoin, Ethereum, Dogecoin e la nuova moda degli NFT è diventato un argomento molto discusso tra investitori e azionisti. Partendo da questo meccanismo, sia Cina che Europa hanno iniziato a considerare la moneta digitale come alternativa ai sistemi attuali.
A tal proposito, la Banca Centrale Europea ha già redatto un rapporto sul “Digital Euro”: dunque, i programmi consistono proprio nell’adottare questa moneta in un futuro prossimo.
Si prevede un periodo di sperimentazione che potrebbe iniziare già a giugno di quest’anno. Bisognerà capire prima come funziona e quali sono i vantaggi.
L’Euro digitale e l’equivalente elettronico della moneta europea attuale. A quanto pare, sarà un formato parallelo e non sostitutivo, per il momento. Sarà accessibile a imprese e cittadini. Il termine ufficiale per definirlo è CBDC (Central Bank Digital Currency), ovvero, Valuta Digitale della Banca Centrale ed il suo valore sarà esattamente uguale alla moneta fisica.
La principale differenza tra il Digital Euro e le altre criptovalute sta nel fatto che questo non è decentralizzato e, quindi, perfettamente controllato dall’autorità della Banca Centrale. Questa centralizzazione fa sì che si mantenga il rapporto 1:1 con la moneta fisica, riducendo al minimo un’eventuale instabilità.
Quanto ai vantaggi, come sappiamo, le criptovalute non dipendendo da un potere accentrato, sono particolarmente gradite dagli investitori. Infatti, chi usa le monete digitali lo fa anche per proteggere la privacy ed evitare il tracciamento.
Ma l’aspetto più interessante riguarda la riduzione delle transazioni e dei processi, poiché i pagamenti digitali possono avvenire in tempi molto ridotti. Poi c’è la riduzione dei costi, poiché la criptovaluta non necessita di un intermediario come una banca privata.
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In più, si prevende un miglior impatto ecologico, essendo una moneta virtuale, un maggiore sostegno per il cittadino ed un possibile contenimento dei reati finanziari.
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