Si avvicina lentamente il 2022, anno in cui verrà completata la cosiddetta rivoluzione del digitale terrestre. Fra circa un anno e mezzo, infatti, terminerà il passaggio al nuovo standard di riferimento per la trasmissione televisiva, leggasi il DVB-T2, e lo switch off permetterà di ottenere indubbiamente diversi vantaggi ai telespettatori in quanto a qualità video e audio, ma anche per quanto riguarda i canali che verranno trasmessi.
In molti si stanno domandando in queste settimane se con il passaggio al nuovo digitale terrestre, cambierà anche la numerazione dei canali: per capirci, Rai Uno rimarrà sull’uno? Canale 5 sul 5 e La7 sul 7? Qualche piccola novità con lo switch off dovrebbe verificarsi negli LCN, acronimo di Logical Channel Number, che altro non sono se non il numero da comporre sul proprio telecomando quando appunto si vuole visionare un determinato canale.
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L’AGCOM, l’Autorità per le Comunicazioni, nonché l’organo che sta gestendo il cambiamento, ha emanato un comunicato a riguardo, in cui viene specificato a proposito della numerazione dei canali: “Il provvedimento adottato al fine di assicurare la semplicità d’uso del sistema di ordinamento automatico dei canali nonché per garantire il rispetto delle abitudini e preferenze degli utenti, ha comunque confermato la ripartizione e la struttura degli archi di numerazione così come consolidata nel decennio di applicazione del precedente Piano”.
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Ma vediamo nel dettaglio la nuova distribuzione, partendo dal “pacchetto” di canali dal numero 1 al 99, quelli storicamente più visti, nonché le varie emittenti nazionali top. Non cambierà di fatto nulla, in quanto nei primi 9 spazi troveremo sempre Rai, Mediaset, La7 quindi TV8 e Nove, mentre dal 10 al 19 spazio alle emittenti locali di qualità, che varieranno ovviamente a seconda della regione. Dal 71 al 99, invece, emittenti legate al territorio. L’AGCOM ha inoltre riservato gli spazi dal 71 al 74, e dal 171 al 174, ai consorzi e alle emittente locali che però vogliono trasmettere lo stesso palinsesto a tutto il territorio italiano. Si tratta in gergo tecnico dei cosiddetti MUX interregionali, appunto televisioni che trasmettono in più regioni su diverse frequenze. Ricordiamo infine che lo Stato ha messo a disposizione un bonus tv da 50 euro per cambiare televisore o eventualmente acquistare un nuovo decoder, nel caso in cui il vostro apparecchio non dovesse supportare il nuovo segnale.
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