Call consecutive? Se vi trovate in una condizione di seguire più chiamate consecutive senza alcuna pausa tra una e l’altra… allora siete a forte rischio di stress.
Lo smart work è ormai una condizione lavorativa alla quale ci siamo abituati. Sono ormai quattordici mesi che numerose categorie hanno trasformato le loro modalità di lavoro. Tra queste come non menzionare le call, chiamate di gruppo o one-to-one che riempiono la nostra giornata lavorativa. A volte brevi, a volte infinite, chiunque ha sperimentato lo smart work in quest’ultimo anno si sarà trovato almeno una volta ad avere l’agenda della giornata piena di videoconferenze.
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Call consecutive senza pause: Microsoft conferma “Stressano il cervello”
Proprio su questo aspetto si è concentrato lo studio, la ricerca, il test… chiamatelo come volete, condotto da Microsoft e i suoi dipendenti. Sono state prese in esame 14 persone, le quali hanno indossato un dispositivo per l’elettroencefalogramma durante le call. Due diverse sessioni, una fatta di quattro call di fila da mezz’ora l’una, una di quattro call da mezz’ora l’una, ma con 10 minuti di pausa tra una e l’altra.
Quel che è emerso è che le pause sono fondamentali per ridurre considerevolmente lo stress accumulato. Permettono al cervello di fare una sorta di riavvio e reset, “pulendo la RAM” che viene riempita durante le chiamate. Questo si traduce in una sensibile riduzione dello stress accumulato, ed uno stato generale migliore rispetto a chi di pause non ne fa. L’aspetto che non aiuta è di certo la consapevolezza di dover passare da una call all’altra nell’immediato, senza passare da qualche minuto di stop.
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Microsoft dal canto suo ha introdotto un obbligo di pausa per i suoi dipendenti tra le call, che permetterà di diminuire e, in alcuni casi, azzerare eventuali segnali di stress. Se prima era solo una supposizione, ora i test lo hanno evidenziato nero su bianco: anche in smart work le pause sono fondamentali.