All’evento Apple Spring Loaded tenuto ieri sera in diretta Youtube, è stato presentato di tutto e di più, ma forse un messaggio è sfuggito ai più.
Come fa notare Repubblica, nelle righe finali del comunicato stampa ufficiale riguardante gli AirTag, viene specificato che affinchè il nuovo dispositivo possa funzionare, servirà che l’iPhone o l’iPad in questione siano aggiornati all’ultima versione del sistema operativo, leggasi il 14.5, in arrivo a breve in quanto “sarà disponibile dalla prossima settimana”. Secondo il quotidiano nazionale, la notizia con la N maiuscola, è proprio “nascosta nelle righe finali di uno dei vari comunicati stampa rilasciati ieri”. La novità e la notizia è che nel nuovo sistema operativo ci sarà una funzione anticipata ormai da tempo, e che “viene considerata come la dichiarazione di guerra di Apple a Facebook”, ovvero, la ATT, acronimo di App Tracking Transparency.
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In cosa consiste? Si tratta nel dettaglio di uno strumento che avviserà l’utente ogni qual volta aprirà un’applicazione sul proprio smartphone e ogni qual volta la stessa cercherà di accedere all’Identificatore per Inserzionisti Pubblicitari. Quando questa accadrà comparirà un pop-up con la domanda “vuoi davvero essere seguito quando navighi e dare tutti i tuoi dati a questa app?”. Una vera e propria rivoluzione per la tanto agognata privacy, argomento di discussione divenuto pregnante soprattutto negli ultimi due anni, mentre, per quanto riguarda il modello di business su cui si fonda l’intero internet, quello ovviamente della pubblicità, si tratta di una minaccia enorme.
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Cosa succederà infatti se gli utenti dovessero rispondere no alla domanda di cui sopra? “Salterà la profilazione – scrive a riguardo Repubblica – e quindi salterà la pubblicità mirata su cui basano il fatturato in tanti a partire da Facebook”. E proprio il social di Mark Zuckerberg, correndo ai ripari, ha pubblicato in rete uno spot in cui sostiene che a farne le spese di tale novità saranno le piccole imprese e le startup, ma è logico pensare che anche i “pesci grossi” ne risentiranno. La “novità” scatterà a partire dalla settimana prossima, vedremo cosa accadrà, per alcuni sarà l’inizio di una nuova era, per altri, la fine di internet.
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