Si discute sul coprifuoco in seno al governo, ma l’esecutivo sembrerebbe essere ormai orientato verso la decisione di prorogare il divieto di uscire di casa, salvo esigenze, lavoro ed emergenze varie, non oltre le 22:00 di sera e fino al 31 luglio.
Di conseguenza, praticamente metà estate dovremo passarla al chiuso anche di sera, con buona pace di ristoratori, baristi e gestori delle discoteche e locali notturne, che spingono invece per riaprire il prima possibile. Le regioni, e la parte del governo di centrodestra, starebbero premendo affinchè si possa spostare almeno fino alle ore 23:00, un’ora in più, e a riguardo il governatore del Friuli Venezia Giulia, Fedriga, ha spiegato a Radio Capital: “Sul coprifuoco c’è un’interlocuzione con il Governo. La Conferenza delle Regioni propone, misura assolutamente responsabile, l’ampliamento di un’ora, fino alle 23, per permettere alle attività, nei limiti delle regole, di avere un minimo di respiro”. Una mossa che consentirebbe così di far riaprire i ristoranti già a giugno anche la sera: “è la nostra proposta dopodiché non decidono le Regioni ma il Governo. Stiamo cercando di porci in modo costruttivo”.
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Intanto da settimana prossima riapriranno i ristoranti la sera in zona gialla, ma solo quelli con posti all’aperto, e solo fino alle 22:00, di conseguenza si tratterà di una riapertura a metà, ma comunque sempre meglio che niente. Sul tema coprifuoco si è espressa anche la ministra per gli affari regionali e le autonomie del governo, Mariastella Gelmini, che ha spiegato a Non stop news su Rtl 102.5: “Il coprifuoco evoca brutte cose, in tutti noi c’è la volontà di superarlo, ma ci vuole gradualità per non consentire al virus di ripartire. Abbiamo proposto le ore 22 perché abbiamo ascoltato il Cts. Il Governo è fiducioso che i comportamenti corretti ci porteranno a passare dalle 22 alle 23, poi alle 24 per poi toglierlo, ma non mi sento di dare tempi”.
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La sensazione è che comunque andrà ci aspettano ancora settimane di forti limitazioni, come del resto è giusto che sia, tenendo conto che i contagi sono ben oltre la soglia di rischio, (ieri circa 12mila), e con la reintroduzione delle zone gialle e la riapertura delle scuole (anche se su questo punto, comunque, c’è ancora dibattito in corso), c’è il rischio di una nuova impennata dei contagi.
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