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Scienze

GB recluta giovani guariti da Covid per testare il rischio di una seconda infezione

In Gran Bretagna, è partito uno studio che ha lo scopo di verificare come reagisce il sistema immunitario dei giovani guariti da Covid.

Esame medico Foto di Artem Podrez da Pexels

Per sviluppare nuovi vaccini e farmaci contro il SARS-Cov-2, in Gran Bretagna è iniziata una particolare sperimentazione su soggetti che hanno già contratto il virus e lo hanno debellato.

Per la scienza, è molto importante lavorare su organismi che sono già entrati in contatto con il virus, per capire quali sono le reazioni e gli eventuali danni.

Inizia, dunque, un trial che sarà sviluppato da Wellcome Trust e coordinato da Helen McShane dell’università di Oxford. Lavorerà su giovani sani guariti da Covid-19, i quali verranno riesposti al coronavirus.

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Il trial inglese sui giovani guariti dal Covid

Test medici Foto di Edward Jenner da Pexels

Il test partirà questo mese e avrà come fine quello di progettare terapie e vaccini ancora più efficaci contro l’infezione. A tale scopo, recluterà fino a 64 volontari tra i 18 e i 30 anni (soggetti già colpiti da Covid e poi guariti). Questi trascorreranno circa 17 giorni in quarantena, in un’unità allestista all’interno dell’ospedale.

I soggetti saranno sottoposti a diversi esami, dopodiché si procederà alla “reinfezione”. Come riferisce la BBC online, questa avverrà in un “ambiente sicuro e controllato e sotto stretto controllo medico”.

Il ceppo utilizzato sarà l’originario Sars-CoV-2, proprio il coronavirus di Wuhan. In una prima fase, si cercherà di stabilire qual è la ‘dose’ più bassa di virus che può contagiare i soggetti, dando però origine ad un’infezione asintomatica o semi.

Esami sui volontari Foto di Amornthep Srina da Pexels

Tale dose virale servirà ad infettare poi i volontari in un secondo step della ricerca, che dovrebbe partire in estate. Chiaramente, coloro che svilupperanno sintomi riceveranno all’istante un trattamento a base di anticorpi e saranno dimessi solo quando non saranno più in grado di trasmettere il virus.

Come spiega la dottoressa McShane:

Gli “studi challenge” ci dicono cose che altri studi non possono dirci. Perché, a differenza delle infezioni naturali, quelle indotte in questo genere di trial sono strettamente controllate.

Reinfettare i volontari servirà a capire come il loro sistema immunitario ha reagito alla prima infezione. Non solo, permetterà anche di comprendere quando si verifica la seconda e con quanto virus sono entrati in contatto.

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Infine, un altro grande vantaggio sarà quello di poter conoscere meglio questa malattia e di poter identificare i farmaci adatti a curarla, soprattutto, a prevenirla.

Farmaco anti Covid-19
Rita Riccio

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