Droni molecolari ultima frontiera della scienza: le possibilità sono infinite

Stanno lavorando a droni molecolari presso l’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismn). I ricercatori Matteo Baldoni e Francesco Mercuri, hanno realizzato uno studio coordinato da Massimiliano Cavallini, poi pubblicato sulla rivista Advanced Materials che introduce, come scrive Scienze.it, un nuovo paradigma in merito alla manipolazione della materia su scala atomica.

Droni molecolari (Foto Scienze.it)
Droni molecolari: potenzialità infinite (Foto Scienze.it)

“Il lavoro – spiega Cavallini – è basato sull’uso di particolari molecole capaci, come veri e propri droni, di planare sulla superficie dei materiali, eseguendo operazioni controllate quali rimuovere o sostituire singoli atomi, superando così i limiti tecnici legati alla manipolazione atomica attraverso l’approccio fisico”. Quindi il professore aggiunge: “Manipolare la materia a livello atomico permetterebbe di creare materiali dotati di proprietà specifiche fino ad oggi inimmaginabili e impossibili da realizzare. I droni molecolari permetteranno di realizzare una serie di nuovi materiali a bassa dimensionalità, in parte già previsti, ma solo in teoria, con proprietà fisiche eccezionali, ottimizzate per specifiche applicazioni in tutte le tecnologie basate sull’utilizzo di materiali”.

Droni molecolari (Foto Unicaradio)
Droni molecolari, ecco cosa sono (Foto Unicaradio)

DRONI MOLECOLARI, LA RICERCA SULL’ULTIMA FRONTIERA DELLA SCIENZA: I CAMPI DI APPLICAZIONE

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I campi di applicazione di questi droni molecolari sono svariati, dalle energie pulite, alle comunicazioni, passando dai computer quantistici, fino ai catalizzatori per la produzione di idrogeno verde dall’acqua. “Le potenzialità sono infinite – confermano Mercuri e Baldoni – soprattutto se si pensa alla possibile integrazione di questa metodologia con tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale, il Machine Learning ed il Deep Learning per il design di materiali innovativi”.

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Quindi i due aggiungono e concludono: “È stato un lavoro interessante il cui risultato ci ha sorpreso. Le applicazioni dei droni molecolari sono particolarmente rilevanti poiché potrebbero permettere la realizzazione di materiali dalle proprietà eccezionali, finora irrealizzabili a causa delle limitazioni delle attuali tecniche di sintesi, grazie anche alla possibilità di raggiungere un’estrema miniaturizzazione di componenti, utilizzando tra l’altro una tecnologia sostenibile e a basso impatto ambientale”. Fino ad oggi era sempre stato ritenuto quasi impossibile poter interagire con ogni singolo atomo, ma con i droni molecolari questa frontiera sembrerebbe essere raggiunta. A questo punto non ci resta che attendere ulteriori aggiornamenti, con la speranza che questa tecnologia trovi il prima possibile applicazione nei campi elencati sopra.

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