Il culto della Smart HOME ha preso piede in tutta Italia: solo nel 2020, quasi un quarto degli italiani si è adeguato alla tendenza.
Che il 2020 sia stato un anno tutto tecnologico è, ormai, abbastanza chiaro. Boom sull’acquisto di PC e tablet, aumento degli smartphone ed integrazione degli smartwatch, per non parlare di alcuni gadget tech come auricolari, tag e tanti altri.
L’inondazione di tecnologia non è avvenuta solo sui prodotti utili alla gestione del lavoro (come per lo smartworking e la DAD), ma anche per la gestione della casa. Le prime volte che abbiamo sentito parlare di Alexa e dei dispositivi Echo o Google Home ci sembrava di avere a che fare con qualcosa di troppo distante dalle nostre abitudini.
Tuttavia, trascorrere più tempo a casa ha stimolato la curiosità. Non solo: contemporaneamente, gli Smart TV, come tanti altri dispositivi, sono entrati in contatto con il mondo Smart per la gestione della tecnologia presente in casa. È così che molte persone hanno iniziato ad affacciarsi all’universo della domotica.
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Tutto a causa o per merito della pandemia, naturalmente: una ricerca di Gfk ha rilevato una riscoperta dell’amore per la propria casa da parte dell’88% degli italiani. Un altro 52% ha affermato di prevedere un impatto positivo sulle proprie abitazioni da parte della tecnologia per i prossimi 2-3 anni.
È un mercato con un enorme potenziale non ancora colto nel mondo giusto. Infatti, moltissime aziende non sono pronte per lavorare con questa nuova tecnologia per la casa intelligente. Ciononostante, il sondaggio di Gfk ha rilevato una crescita del settore del 24%. La situazione sanitaria mondiale ha accelerato notevolmente questo fenomeno nei 7 principali mercati europei (Germania, Paesi bassi e Belgio, Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna).
Un forte incremento di piccoli elettrodomestici e e dispositivi connessi per il monitoraggio della salute è evidente in Italia, così come in tutta Europa. Più esattamente, gli aspirapolvere “smart” hanno avuto la crescita maggiore con oltre il 43% nel 2020 e quelli atti alla preparazione di pietanze culinarie hanno raggiunto il 71,5%. Infine, gli smart speaker che toccano quasi il 61% a livello europeo.
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Se gli italiani intuiranno, gradualmente, una crescita dei benefici nel possedere dispositivi per una casa intelligente ed i prezzi non oltrepasseranno la media attuale, di certo, in poco tempo, avremo tutti una Smart HOME.
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