Twitch ha scoperto oltre 7,5 milioni di account bot che hanno alterato, modificato e gonfiato le statistiche degli streamer, postando tutto in un tweet al vetriolo sui social. La società di proprietà di Amazon ora ha iniziato a rimuovere quegli account e ha avvertito gli utenti che “qualsiasi utente potrebbe vedere improvvise diminuzioni nel numero di follower nei prossimi giorni“.
I bot denunciati da Twitch stavano eseguendo azioni chiamate follow-botting, molto in voga in questi periodi: software che simulano il comportamento che un utente dovrebbe tenere per farsi notare, ma in maniera esponenziale e continuativa, tale da aumentare il numero di streamer che seguono, alla stregua dei view botting. Programmi che simulano degli utenti veri, che si connettono a un determinato canale, facendo aumentare le visualizzazioni
Twitch sul piede di guerra. “Ma non puniremo le vittime dei bot”
Diversi streamer hanno registrato forti cali, con il quinto streamer più popolare di Twitch, xQc, che ha perso 2,2 milioni complessivamente, passando da circa 8,1 milioni a 5,9 milioni, secondo SocialBlade.
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Chance “Sodapoppin” Morris ha visto un calo ancora più netto, perdendo 2,8 milioni di follower – circa il 45% del suo totale. Altri top streamer, invece, hanno avuto cali molto meno precipitosi o addirittura guadagni nell’ultima settimana.
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Dati denunciati da Twitch che potrebbero aver colpito anche gli streamer onesti, per due ragioni. Il bot, infatti, tende a replicare l’attività di una persona in carne ed ossa seguendo più creator in modo da aggirare i controlli; ma è anche possibile cercare di sabotare uno specifico streamer bombardandolo di follower e spettatori malevoli con un impatto notevole sul suo engagement. Ed è questa pratica che Twitch sta combattendo.
Da qui la drastica decisione di Twitch di rimuovere circa 7,5 milioni di bot dal nuovo sistema adoperato nella lotta senza remore. Non solo.
Oltre la rimozione degli account dei bot, Twitch ha affermato che potrebbe perfino intraprendere azioni legali, dopo aver citato in giudizio i venditori di viewerbot, con il fine di porre un freno alle false valutazioni di popolarità sui social. E’ una guerra unilaterale, però.
La piattaforma di livestreaming di proprietà di Amazon, lanciata il 6 giugno 2011 come spin-off della piattaforma di streaming generico Justin.tv, che consente principalmente lo streaming di videogiochi diventata leader del settore nelle trasmissioni di eventi e competizioni eSports, ha fatto sapere di “non voler punire gli utenti vittime di attacchi bot“.