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Digitale Terrestre, occhio al particolare: “La qualità passa per i cavi”

Un sito ufficiale e innovativo, che fa rima con governativo. Il MISE ha messo a disposizione dei cittadini italiani un portale in grado di accompagnarci a giugno 2022, e chissà se anche dopo, quando la rivoluzione del Digitale Terrestre sarà completa.

Multiplexer (Adobe Stock)

Mux, test sul decoder sui canali 100 e 200 per capire se il DVB-T2 rappresenterà un problema, se si dovrà cambiarlo o meno. Il passaggio all’MPEG-4 (contemporaneamente su tutta Italia) a partire dal prossimo settembre. Un altro fattore da tenere in considerazione, non di poco conto: i cavi di collegamento all’antenna e alla TV/decoder, la qualità del segnale viaggia da lì.

Digitale Terrestre, verso il DVB-T2: materiale, schermatura e spessore

Digitale Terrestre (Adobe Stock)

Sarà utile prestare attenzione anche alle caratteristiche dei cavi che collegano sia l’antenna esterna – che serve ad ampliare la capacità di ricezione del segnale – alle prese a muro in casa, sia queste ultime alla TV o al decoder”. Comincia così una FAQ del portale nuovatvdigitale.mise.gov.it.

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Nel particolare: “Tali cavi sono denominati cavi coassiali e sono generalmente composti da un singolo conduttore di rame (chiamato anima) avvolto poi da vari strati, solitamente in alluminio o rame stagnato, che servono come schermatura per evitare le interferenze”.

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Ecco, dunque, le caratteristiche da tenere in considerazione nel passaggio verso il Digitale Terrestre di seconda generazione. Tre in particolare: “I materiali usati, la schermatura e lo spessore del cavo”. Per quanto riguarda il materiale dei cavi, meglio quelli che dentro il rivestimento hanno il rame puro. Schermatura, invece, in alluminio.

Più strati ci sono, più il cavo è isolante – prosegue la FAQ governativa – Il valore della schermatura è stampato sul cavo stesso ed è indicato con la sigla “Db” e per guardare la TV in alta risoluzione essa deve avere un valore non inferiore a 90 Db. Lo spessore del cavo, infine, è ulteriore garanzia di trasmissione di qualità”.

Occhio al particolare, quindi, nella rivoluzione del Digitale Terrestre. Anche se la tv è stata comprata dal 2017 in poi: il DVB-T2 non sarà un problema ma il cavo sì. “Influenza molto di più la qualità di ricezione del segnale – conclude la FAQ – poiché le nostre case sono diventate luoghi affollati di apparecchi che possono causare interferenze; telefoni cordless, smartphone, tablet e router Wi-Fi, infatti, possono disturbare notevolmente il segnale in ingresso se il cavo non è adeguatamente schermato”.

 

Antonino Gallo

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