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Scienze

Covid, il grande annuncio del Regno Unito: “Raggiunta l’immunità di gregge”

Il Regno Unito ha raggiunto l’immunità di gregge. Il grande traguardo giungerà concretamente nella giornata di domani, così come comunicato nelle scorse ore da parte degli studiosi dello University College London: “Il 12 aprile il Regno Unito raggiungerà l’immunità di gregge contro il coronavirus”.

Covid e il Regno Unito: c’è l’immunità di gregge (Foto Corriere.it)

Parole che suonano come musica soave e che nel contempo fanno “impressione”, nel senso positivo del termine, in quanto giungono a circa quattro mesi dall’avvio della campagna di vaccinazione oltre Manica. Un ritorno alla normalità ormai prossimo, che coinciderà anche con la riapertura di pub e ristoranti (per ora solo all’aperto), dopo circa tre mesi di lockdown duro. Stando a quanto specificato dai ricercatori, il Regno Unito ha quindi raggiunto il 75% di copertura fra vaccini somministrati e infetti che hanno quindi sviluppati gli anticorpi, anche se restano diversi dubbi in merito alle numerose varianti circolanti nelle ultime settimane, a cominciare da quella inglese, che “gioca in casa”, passando poi dalla sudafricana e arrivando alla brasiliana.

Covid e il Regno Unito: raggiunta l’immunità di gregge (Foto Adnkronos)

REGNO UNITO E COVID, RAGGIUNTA IMMUNITA’ DI GREGGE: “MA NON ABBASSATE LA GUARDIA”

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Proprio per questo il ministro della salute britannica, Hancock ha invitato la popolazione a “non abbassare la guardia”, e a mantenere comunque un comportamento rispettoso, mettendo in pratica le solite raccomandazioni, leggasi distanziamento sociale, mascherina e lavarsi spesso le mani. “Le stime sull’immunità di gregge mi hanno stupito – le parole del professor Karl Friston dell’University College di Londra – tuttavia non sono così sorprendenti se si considera che oltre il 50 per cento degli adulti è stato vaccinato, circa il 42 per cento delle persone è stato esposto al virus e circa 10 per cento aveva un’immunità preesistente”.

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C’è da fare una precisazione, ovvero, che l’Imperial College, sempre di Londra, ha sviluppato un altro modello le cui previsioni sono un po’ più pessimistiche, visto che secondo lo stesso, la percentuale di britannici che hanno sviluppato anticorpi a fine marzo sarebbe pari solo al 34%, circa 40 punti percentuali in meno rispetto al modello precedente. Di mezzo le stime dell’ONS, Office for National Statistics, secondo cui al 14 marzo il 54 per cento dei cittadini del Regno Unito aveva già sviluppato gli anticorpi. La cosa certa è che la Gran Bretagna, dopo mesi di buio, sta iniziando finalmente a vedere la luce.

Roberto Mazzucchelli

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