Apple Dov’è allarga il campo di ricerca dispositivi. Non solo iPhone, AirPods o Macbooks, ora è possibile rintracciare anche i gadget di altri produttori.
L’universo Apple si allarga agli altri produttori. Se sia o meno una mossa per iniziare a scrollarsi di dosso la fama di brand autoreferenziale è fin troppo presto per dirlo. Ma qualsiasi apertura della casa di Cupertino verso altre società suona senza dubbio come una svolta epocale: a partire dal 2021, la app di tracciamento dispositivi Dov’è funzionerà anche con gadget prodotti da terze parti.
Dov’è non è esattamente una novità. L’applicazione è nata nel 2019 dalla fusione delle app precedenti Trova il mio iPhone, Trova il mio Mac e Trova i miei amici. La vera notizia è appunto l’estensione della geolocalizzazione ai marchi esterni. Quali? Tutti quelli che vorranno aderire al protocollo Made For iPhone/iPod/iPad (MFI). Vediamo chi ha già deciso di partecipare.
Apple Dov’è, ecco i primi “ospiti” della app
Macbooks, iPhones, Apple Watches e Airpods non saranno quindi gli unici articoli inclusi nel network di FindMy (dal nome originale del tracker). Da oggi i possessori della app potranno rintracciare le e-bike S3 ed X3 create da VanMoof, mentre da giugno la funzionalità sarà disponibile anche per le earbuds senza fili Soundform Freedom di Belkin e – abbastanza ironicamente – all’altro trova tutto One Spot, griffato Chipolo.
Per entrare a far parte della rete di tracciamento Apple, un dispositivo deve comunque rispettare le direttive del programma MFI. Per dirla con le parole usate nel comunicato stampa di Apple, sono ammessi al network i prodotti che “soddisfano tutte le misure di protezione della privacy su cui gli utenti Apple fanno affidamento”. A cominciare dalla end-to-end encryption che nasconderà le informazioni sui dispositivi smarriti sia ad Apple che alle aziende produttrici.
I requisiti per entrare nel network
I gadget conformi dovranno emettere un suono che richiami l’attenzione e saranno contrassegnati dall’etichetta “Locate with Apple Find My”. I dispositivi saranno elencati nella schermata della app, dalla quale l’utente potrà segnalarne l’eventuale smarrimento al network e inserire una nota, notificando magari i propri contatti o altre istruzioni.
Il ritrovamento di un prodotto in “lost mode” può essere immediatamente evidenziato al legittimo proprietario nella sezione “Identify Found Item” della app. In più, dal 2019 Dov’è si avvale anche della connettività bluetooth, ed è quindi potenzialmente utilizzabile in assenza di rete, per lo meno in spazi limitati come le quattro mura domestiche.
Le due facce della scelta di Cupertino
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Chiaramente, l’apertura verso altre aziende rappresenta un ulteriore canale di marketing per la stessa Apple. Il possessore di una X3 VanMoof, potrebbe pensare all’acquisto di un iPhone come una sorta di “assicurazione” contro lo smarrimento o il furto della sua e-bike. E l’approdo di un nuovo cliente nell’ecosistema del colosso di Cupertino è un asset di altissimo valore.
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La app Dov’è sta tuttavia portando qualche grana legale alla Mela Morsicata: Tile, azienda che sviluppa una app concorrente, ha infatti presentato un reclamo contro Apple per abuso di posizione dominante sul mercato. Dal canto suo, Apple ha replicato sostenendo che consentirà alle app concorrenti di lavorare al meglio sui propri dispositivi. Ma ovviamente il contenzioso non finirà fino a quando alle rassicurazioni non faranno seguito i fatti.