Separatosi da papà, il figlio è pronto a vivere la sua vita, con le proprie gambe. Da solo. Ingenuity si è staccato dal Perseverance ed è sopravvissuto alla prima notte (gelida) su Marte.
Il rover Perseverance della NASA è atterrato in sicurezza nel cratere Jezero, sulla superficie marziana, lo scorso 18 febbraio, ha trasportato Ingenuity nella sua “pancia” mentre le squadre di missione si preparano per il primo volo del velivolo, che dovrebbe avvenire non prima dell’11 aprile. Nella fase successiva verso il volo, Perseverance ha lasciato cadere Ingenuity sulla superficie di Marte, dove avrebbe dovuto sopravvivere a temperature fino a meno 130 gradi Fahrenheit (-90 gradi Celsius).
Perseverance, save the date: l’11 aprile lo storico volo di Ingenuity
Ma a quanto pare Ingenuity (un Helicopter Scout da 1,8 chilogrammi) seppur piccolo e bello che forte, a tal punto che sembra che le temperature estreme del Pianeta Rosso non sembrano danneggiare le batterie di bordo del velivolo o altri componenti elettrici, come ha confermato il Jet Propulsion Laboratory della NASA.
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“In realtà siamo sopravvissuti alla prima notte”. Teddy Tzanetos ostenta un cauto ottimismo sull’operazione Ingenuity. “È un enorme risultato quello conseguito – vice capo delle operazioni di Ingenuity, durante una sessione di domande e risposte dal vivo – non vedevamo l’ora. Essere in grado di abbandonare la nostra energia, sostenerci, riscaldarci per tutta la notte, e poi svegliarci e parlare con Perseverance e dire: Sì, siamo qui. Siamo vivi e sani. La squadra non potrebbe essere più felice”.
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L’elicottero a energia solare è volato sul Pianeta Rosso nascosto al sicuro sotto il rover Perseverance della NASA. Da quando il rover è atterrato con successo nel cratere Jezero, il team della missione si è preparata a dovere per il primo storico volo di Ingenuity. Storico sì perché si tratta del primo volo in elicottero su un altro mondo.
In primo luogo, la squadra ha dovuto trovare l’area giusta, una sorta di aeroporto, dove il velivolo potesse prendere il volo. “Abbiamo trovato una posizione perfetta – aggiunge Vandi Verma, ingegnere capo di Perseverance per le operazioni robotiche, durante un webinar – “Soddisfa tutti i requisiti dell’aeroporto che volevamo: è bello e piatto e ha la giusta quantità di rocce – volevamo una certa quantità di rocce in modo che le telecamere sull’elicottero potessero rilevare bene le caratteristiche”.
Il primo test, dunque, sembra essere andato a buon fine. Prossimo step: aspettare che i pannelli fotovoltaici installati assorbano tutta la luce solare per fornire al drone la giusta energia per alzarsi in volo in prossimo 11 aprile.