Amazon, licenziati per aver criticato le condizioni del magazzino

Il licenziamento di due lavorati, che avevano aspramente criticato le condizioni di in magazzino di Amazon, è illegale. Lo ha stabilito il NLBR, National Labour Relations Board, l’agenzia del governo federale degli Stati Uniti, che ha la responsabilità di far rispettare il diritto del lavoro negli USA in relazione alla contrattazione collettiva e alle pratiche di lavoro sleali.

Amazon (Adobe Stock)
Amazon (Adobe Stock)

Emily Cunningham e Maren Costa sono stati licenziati, nell’aprile 2020, per aver pubblicamente accusato Amazon delle condizioni di un magazzino statunitense, durante il lockdown a causa della pandemia da Coronavirus. Cunningham e Costa, due membri attivi del gruppo di difesa Amazon Employees for Climate Justice avevano offerto donazioni fino a 500 per i magazzinieri, palesando situazioni lavorative precarie e, soprattutto, protezioni anti Covid-19 alquanto insufficienti, non consone alle norme vigenti all’epoca dei fatti.

Amazon e la sindacalizzazione dei magazzini

Amazon Prime (Adobe Stock)
Amazon Prime (Adobe Stock)

Il NLBR ha detto ai due dipendenti che avrebbe accusato Amazon di pratiche di lavoro sleali se il gigante della vendita al dettaglio online non avesse risolto il caso, come riferito dal New York, citando una corrispondenza condivisa da Emily Cunningham.

LEGGI ANCHE >>> Xiaomi Mi 11 Ultra vince il premio di miglior cameraphone: distrutti iPhone 12 Pro Max e Galaxy S21 Ultra

Amazon, all’inizio della vicenda, aveva giustificato il doppio licenziamento per “una violazione ripetuta riguarda le politiche interne“. Un anno dopo, il colosso di Seattle, attualmente la più grande Internet company al mondo, non è indietreggiata di un millimetro, neanche dopo la delibera del National Labour Relations Board, non commentando il licenziamento illecito e ribadendo il concetto espresso un anno fa, sempre al Times.

LEGGI ANCHE >>> Chernobyl come “Io Sono Leggenda”: ecco come è 35 anni dopo – FOTO

Dopo i licenziamenti dello scorso anno, nove senatori statunitensi – tra cui l’attuale vicepresidente Kamala Harris, braccio destro di Joe Biden – avevano richiesto una lettera di spiegazione ai leader di Amazon relative alle politiche di licenziamento, e sulle accuse di ritorsione.

La scoperta del National Labour Relations Board è arrivata proprio durante lo scrutinio per le schede di uno storico voto sindacale in un magazzino di Amazon a Bessemer, in Alabama.

Se l’azione dell’NLBR avrà successo, sono sicuri negli Stati Uniti, si potrebbe continuare sulla strada della sindacalizzazione dei magazzini di Amazon in tutto il paese.

Gestione cookie