Sono state scoperte alcune monete d’argento arabe negli Usa che forse potrebbero risolvere quello che è considerato uno dei grandi misteri della storia, ovvero, la sorte del pirata e capitano Henry Every, in grado di sparire per sempre nonostante per decenni la marina britannica provò a catturarlo alla fine del diciassettesimo secolo.
Henry Every fu il protagonista di uno dei più più grandi atti pirateschi della storia quando, nel 1695, catturò la nave del Gran Mogol “Ganj-i-Sawai”, che stava navigando fra lo Yemen a Surat, in India, trasportando un carico di pellegrini di ritorno dalla Mecca e soprattutto delle ricchezze inestimabili. Un colpo che il pirata portò a termine grazie ad una serie di imbarcazioni alleate e anche perchè un cannone del veliero indiano esplose dopo essersi inceppato. Inoltre, pare che a bordo vi fosse anche una donna d’incantevole bellezza, molto probabilmente una delle figlie del Mogol. Un furto che causò il caos diplomatico in quanto il sovrano indiano minacciò di rivalersi sulla Compagnia delle Indie e gli inglesi decisero così di intervenire ripagando i danni e nel contempo, iniziando una maestosa caccia al pirata.
MONETE D’ARGENTO ARABE SVELANO LA SORTE DI EVERY? ECCO COME ANDO’ (FORSE)…
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Come riferisce IlMessaggero, si sa che Every portò inizialmente il suo carico a Bourbou, quella che l’attuale isola della Riunione, per poi fare ritorno a New Providence, alle Bahamas. Ma come riuscì a fuggire alla cattura? Secondo una teoria il pirata visse indisturbato fino alla sua probabile morte datata 1714, mentre per altri fu il fondatore di una leggendaria colonia anarchica in Madagascar, leggasi Libertalia.
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Ma come detto sopra, le monete rinvenute di recente, spingerebbero verso un’altra direzione, ovvero, che il pirata Henry Every trovò rifugio nel New England. A ritrovare l’oggetto prezioso è stato Jim Bailey, appassionato di storia, che parlando con il tabloid inglese Daily Mail ha definito la fuga del leggendario pirata come “un delitto quasi perfetto”. La moneta in questione è stata coniata nel 1693 nello Yemen e sembrerebbe appartenere al carico della “Ganj-i-Sawai”; il ritrovamento venuto alla luce solo in queste ore, risale in realtà al 2014, e negli ultimi anni altre 15 monete simili sono state trovate, tutte appartenenti allo stesso periodo storico. Secondo quanto spiegato da Bailey, all’epoca dei fatti le colonie americane offrivano il riciclaggio di beni.