Xiaomi cambia identità con un logo tutto… “nuovo”. Il rebrand del marchio cinese passa dalle modifiche apportate al suo storico logo. Differenze minimal per un logo sempre più minimal.
No, non è uno scherzo né tantomeno un pesce d’aprile. Il noto brand cinese Xiaomi, reduce da alcuni giorni di vere e proprie maratone live, ha portato con sé una ventata d’aria fresca tra nuovi prodotti, idee per il futuro e… un nuovo logo. Sì, un “nuovo” logo per il colosso tech giunto ormai al suo undicesimo anno di età.
POTREBBE INTERESSARTI –> Xiaomi Mi 11 Ultra alla conquista dell’Europa: 1200 euro e zero rinunce per l’ultra flagship cinese
Era il 2010 quando il brand, nato in Asia, iniziava a muovere i suoi primissimi passi rubacchiando qua e là i clienti ai competitor a suon di dispositivi venduti a prezzi concorrenziali. Oggi, a più di dieci anni dalla sua nascita, Xiaomi ha subìto un grande rebranding che passa non solo dall’anima sempre più premium dei suoi dispositivi, ma anche da un nuovo logo aziendale.
A collaborare con il colosso cinese nella realizzazione delle linee è stato il noto graphic design giapponese Kenya Hara, il quale ha voluto donare un nuovo look minimalista al logo di Xiaomi. Ebbene, a quanto pare, i cambiamenti non sono poi così tanti. Una differenza minima che è stata sottolineata anche dalla stessa azienda in fase di presentazione durante le dirette streaming.
Xiaomi: nuovo logo (?) Ecco perché cambia così poco
Quel che cambia sono semplicemente le curve stondate, ora presenti intorno alla scritta “Mi”, a differenza del passato in cui era racchiuso in un quadrato. Il cambiamento vuole trasmettere lo spirito di continua evoluzione del marchio nel corso degli anni. Insieme al logo, la scritta del brand cambia font, con linee più sinuose e minimal, per combaciare perfettamente con le nuove forme morbide del logo.
POTREBBE INTERESSARTI –> Mi MIX FOLD è ufficiale: ecco il primo pieghevole di casa Xiaomi
Al di là dei cambiamenti nel logo, ciò che continua ad importare realmente ai consumatori è la produzione di dispositivi sempre al passo con i tempi e venduti a prezzi concorrenziali. Un punto, il secondo, che non sembra più essere il core dell’azienda finita sotto la luce dei riflettori proprio grazie ai suoi listini aggressivi.