Gli scienziati potrebbero aver finalmente realizzato un modello digitale completo per il pannello Cosmos di un dispositivo meccanico di oltre 2.000 anni fa: il famosissimo meccanismo di Antikythera, un congegno meccanico datato tra il 250 e il 100 A.C., considerato il primo computer al mondo.
Originariamente si trattava originariamente di un sofisticato meccanismo, mosso da ruote dentate, che serviva per calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari, i movimenti dei cinque pianeti allora conosciuti. E ancora: gli equinozi, i mesi, i giorni della settimana e – secondo uno studio pubblicato su Nature – le date dei giochi olimpici.
Meccanismo di Antikythera, aver ricreato completamente il design del dispositivo.
Scoperti per la prima volta in un naufragio di epoca romana da sommozzatori greci nel 1900, rinvenuti nel relitto di nel relitto di Anticitera, nei pressi dell’isola di Cerigotto, i frammenti di un aggeggio dalle dimensioni di una scatola da scarpe, pieno di ingranaggi, hanno sconcertato e stupito generazioni di ricercatori.
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I frammenti scoperti costituivano solo un terzo di un dispositivo più molto grande: un cambio manuale altamente sofisticato in grado di prevedere con precisione i movimenti dei cinque pianeti noti agli antichi greci, così come il sole, le fasi della luna e le eclissi solari e lunari, compresi i tempi di eventi antichi, come i Giochi Olimpici. Appunto.
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Nonostante anni di scrupolose ricerche e dibattiti, gli scienziati non sono mai stati in grado di replicare completamente il meccanismo basato sullo straordinario dispositivo, o i calcoli utilizzati nella sua progettazione.
Ma ora i ricercatori dell’University College di Londra affermano di aver ricreato completamente il design del dispositivo, dagli antichi calcoli usati per crearlo, e stanno mettendo insieme il proprio congegno per vedere se il loro design funziona.
“Il nostro lavoro rivela il meccanismo di Antikythera come una bellissima concezione, tradotta da una superba ingegneria in un dispositivo geniale” hanno scritto di recente i ricercatori sulla rivista Scientific Reports. “Sfida tutti i nostri preconcetti sulle capacità tecnologiche degli antichi greci“.
Nessuno prima d’ora aveva mai creato un modello del cosiddetto Cosmo, che si conciliava con tutte le prove fisiche del meccanismo di Antikythera.
“La distanza tra la complessità di questo dispositivo e gli altri realizzati nello stesso momento è infinita – ammette Adam Wojcik, in un’intervista a WordsSideKick.com – francamente, non c’è niente di simile che sia mai stato trovato. È fuori dal mondo” chiosa il co-autore, scienziato dei materiali presso l’UCL.
Gli intricati ingranaggi che compongono il meccanismo del dispositivo sono di una scala che ci si potrebbe aspettare di trovare in un orologio a pendolo, ma gli unici altri ingranaggi scoperti nello stesso periodo sono quelli molto più grandi, che caratterizzavano grandi balestre e catapulte.
Questa raffinatezza solleva molte domande sul processo di produzione che avrebbe potuto creare un aggeggio così intricato e unico. Tempo c’è n’è, ora che il meccanismo in sé e per sé di Antikythera, non ha più segreti.