Un asteoride potenzialmente pericoloso, ma nulla più. Sparisce anche l’ultima, bassissima, probabilità: Apophis non incrocerà l’orbita terrestre per almeno 100 anni. Lo assicura l’ESA, l’agenzia spaziale europea fondata nel 1975 e con sede a Parigi, incaricata di coordinare i progetti spaziali di 22 paesi del Vecchio Continente.
E’ questo l’esito degli ultime osservazioni radar di ESA su Apophis, avvenute proprio durante il mese di marzo ed effettuate dal Goldstone Deep Space Communications Complex della NASA, in California, e dal Green Bank Observatory, in West Virginia. Questi studi, conferma ESA, hanno fornito dati sufficienti sull’orbita del famigerato asteroide per escludere finalmente e con certezza, qualsiasi impatto sulla Terra nel prossimo secolo.
Apophis, cade anche l’ultima probabilità di impatto nel 2069
Apophis ha effettuato un avvicinamento (si far dire) lo scorso 6 marzo, passando vicino alla Terra a una distanza di circa 17 milioni di km (44 volte la distanza dalla Luna). Sebbene l’asteroide fosse ancora ragionevolmente lontano, gli astronomi hanno potuto misurare con precisione la sua distanza e perfezionare la sua orbita prima del suo prossimo avvicinamento, previsto per il 2029.
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“Conosciamo la posizione e l’orbita dei pianeti con una certa precisione – spiega ESA – ma per oggetti più piccoli come gli asteroidi c’è sempre qualche incertezza nelle loro traiettorie. Per rendere le cose più complicate, quando gli asteroidi passano accanto a oggetti massicci con enormi forze gravitazionali, il loro percorso viene alterato e questa incertezza nella loro traiettoria viene amplificata”.
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Prima che venissero effettuate le ultime osservazioni radar, l’orbita di Apophis era stata compresa con sufficiente precisione per prevedere una serie di approcci ravvicinati sicuri nei prossimi decenni. Tolta già ogni possibilità di impatto nel 2036, ESA ha cancellato anche quella bassissima percentuale (1 su 150 mila circa) di un impatto di Apophis nel 2069.
Il prossimo passaggio dell’asteroide Near-Earth avverrà venerdì 13 aprile 2029, quando Apophis passerà a meno di 35000 km dalla Terra e sarà perfino visibile ad occhio nudo, dieci volte più vicino della Luna e dei satelliti in orbita nell’anello geostazionario, ma si possono dormire sonni tranquilli.
Apophis fu scoperto il 19 giugno 2004 dal Kitt Peak National Observatory, in Arizona, da Roy A. Tucker, David James Tholen e Fabrizio Bernardi del progetto di ricerca asteroidi finanziato dalla NASA, all’Università delle Hawaii.
Il primo rapporto NASA del 24 dicembre 2004 indicava una probabilità d’impatto di “1 su 300 circa”, che fece ottenne ad Apophis una valutazione di pericolosità pari al livello 2 della scala Torino, il primo asteroide in assoluto a raggiungere un livello superiore a 1. Molto rumore per nulla. Meno male.