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Scienze

Stephen Hawking e la profezia del 2001: “Un virus causerà la fine del mondo”

Il geniale Stephen Hawking, oltre ad aver avuto una delle menti più brillanti di tutti i tempi, era anche un profeta. Nelle ultime ore è infatti riemersa una vecchia intervista rilasciata dallo stesso cosmologo al Telegraph, una chiacchierata che potremmo definire quasi vecchissima vista la velocità e l’evoluzione dei tempi moderni.

Stephen Hawking e la profezia sul virus (Foto Wired)

Risaliva infatti al 16 ottobre del 2001, poco meno di 20 anni fa, e poco più di un mese dall’attacco terribile alle Torri Gemelle di New York. In un mondo ancora profondamente scosso dall’11 settembre, data che di fatto cambiò la vita della popolazione mondiale, Stephen Hawking profetizzava cosa avrebbe causato la fine del mondo, cancellando l’umanità dalla faccia dalla terra: ebbene, secondo il geniale fisico scomparso poco più di tre anni fa, sarebbero stati i virus. “Sebbene l’11 settembre sia stato orribile – raccontava Hawking – non ha minacciato la sopravvivenza della razza umana, come fanno le armi nucleari”.

Stephen Hawking e la profezia del 2001 (Foto Repubblica)

STEPHEN HAWKING E LA FINE DEL MONDO: “NO IL NUCLEARE MA I VIRUS”

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Quindi il divulgatore britannico aggiungeva: “A lungo termine, sono più preoccupato per la biologia. Le armi nucleari hanno bisogno di grandi strutture, ma l’ingegneria genetica può essere eseguita in un piccolo laboratorio. Non è possibile controllare tutti i laboratori del mondo. Il pericolo è che per un incidente o per progettazione, creiamo un virus che ci distrugge”.

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Parole a cui all’epoca non si diede più di troppo peso, pensando ad un virus che distrugge l’uomo come ad un qualcosa assolutamente da relegare al mondo di Hollywood, ma che rilette ora fanno un certo effetto, sia per la loro attualità, quanto per il fatto che già molti altri visionari avevano allertato gli esperti su questa possibilità, ovviamente non presi in considerazione. “Non credo che la razza umana sopravvivrà nei prossimi mille anni – aveva aggiunto e concluso il divulgatore scientifico – a meno che non ci diffondiamo nello spazio. Ci sono troppi incidenti che possono colpire la vita su un singolo pianeta. Ma sono ottimista. Raggiungeremo le stelle”. Forse conviene iniziare a rileggere con attenzione le parole di Hawking e prepararci seriamente a difendere il nostro pianeta, anche in una logica di cambiamento climatico che sta divenendo sempre più un argomento pregnante.

Roberto Mazzucchelli

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