A maggio tutta l’Italia sarà in giallo o in bianco. Ad affermarlo è stato il viceministro della salute, Pierpaolo Sileri, confermatissimo nel governo Draghi dopo aver servito Speranza nel precedente esecutivo Conte Bis.
Intervistato dai microfoni del Corriere della Sera, il medico dispensa ottimismo, prospettando una primavera/estate di rialzo dopo il mese di aprile in quasi lockdown: “Facciamo un ultimo sforzo – le sue parole – e poi, se il diavolo e le varianti non ci mettono le corna, da maggio tutta l’Italia sarà in giallo e qualche Regione anche in bianco”. Parole non proferite a caso, ma rilasciate a seguito di alcuni indicatori positivi, a cominciare dai contagi, che sembrano in calo (la terza ondata è durata quindi meno di un mese), e nel contempo, dalle vaccinazioni in aumento: ad oggi sono circa 250mila le dosi somministrate giornalmente nel nostro paese, ma se tutto andrà come previsto nel giro di pochi giorni si arriverà a vaccinare 500mila persone ogni giorno, e di conseguenza entro l’estate la metà circa degli italiani dovrebbe essere vaccinata, per lo meno con la prima dose.
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“Il trend è in lieve miglioramento – ha sottolineato Sileri –, segno che le misure restrittive stanno funzionando. Ma è un dato ancora iniziale che va consolidato. Dobbiamo scendere di molto con l’Rt, l’indice di contagiosità. Ci servono altre tre settimane per tornare a una situazione più tranquilla. Le vaccinazioni stanno aumentando e dobbiamo dare il tempo di raggiungere una quota sufficiente di persone. A metà aprile 14-15 milioni di persone avranno ricevuto almeno una dose”.
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E a proposito di vaccinazioni Sileri ha aggiunto: “C’è stato un notevole incremento tra la prima dose e la seconda, segno che di vaccini ne sono arrivati molti. Il 50 per cento degli anziani ha ricevuto almeno una dose e il 23 per cento la seconda. È chiaro che ci sono squilibri tra Regioni, ma tra due settimane il 50 per cento avrà ricevuto le due dosi e l’80 una dose”. Il viceministro della Salute in quota Movimento 5 Stelle ha parlato anche della regione Lombardia, spesso e volentieri nel mirino della critica in questo ultimo anno: “Tutti l’hanno criticata e certo ha avuto problemi – dice al Corriere della Sera – ma la Lombardia ha già vaccinato un milione di anziani tra 70 e 79 anni. La percentuale è bassa ma il numero è cospicuo”.
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