Secondo una recente indagine di GlobalData, Apple sarebbe l’azienda del settore informatico ad aver investito di più nel settore dell’intelligenza artificiale, registrando il più alto numero di acquisizioni di aziende operanti in questo campo. A seguire, nella classifica, compagnie del calibro di Google, Facebook, Accenture e Microsoft.
I numeri parlerebbero chiaro: a guidare la classifica delle aziende con il maggior numero di acquisizioni/fusioni di startup operanti nel settore dell’intelligenza artificiale, tra il 2016 e il 2020, ci sarebbero quasi unicamente grossi brand statunitensi.
La prime cinque posizioni, infatti, se si esclude la multinazionale irlandese Accenture, comprendono: Apple, Google, Facebook e Microsoft. La prima piazza – stando alla ricerca di GlobalData sarebbe occupata dall’azienda di Cupertino con 25 startup rilevate nel periodo oggetto dell’indagine.
Tra le società acquisite negli ultimi anni da Apple – come riporta il sito MacRumors – per migliorare ed estendere le capacità dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico ci sarebbero aziende come Shazam, Emotient, Turi, Glimpse, Voysis, XNOR.ai, Silk Labs e molte altre.
Aspetto confermato anche dal CEO di Apple Tim Cooks nella scorsa assemblea degli azionisti di febbraio; durante la quale ha rivelato l’acquisizione di circa 100 startup negli ultimi sei anni. Alla continua ricerca di soluzioni e tecnologie innovative.
Come riporta Nicklas Nilsson analista senior di GlobalData, Apple avrebbe aumentato gli sforzi nel rilevare società legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale per migliorare l’assistente vocale Siri ed espandere le funzionalità di iPhone.
Inductiv, per esempio, startup attiva nel machine learning sarebbe stata rilevata per migliorare la gestione dei dati da parte di Siri; Voysis per ampliare le capacità di comprensione del linguaggio vocale, mentre PullString per agevolare gli sviluppatori nell’integrazione di Siri.
Apple, come sottolinea l’indagine di GlobalData, avrebbe fatto “shopping” per tenere il passo di Google (Google Assistant) e di Amazon (Alexa); cercando colmare il gap che pone Siri a diverse spanne dalla concorrenza. Quel divario che è anche alla base dello scarso successo ottenuto da Apple nel settore degli smart speaker (HomePod).
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Rilevante, secondo l’analista, anche l’acquisizione di Xnor.ai. Utile per le strategie di elaborazione decentralizzate legate ai dispositivi indossabili come gli Apple Watch che permetterebbero un passo avanti nella gestione della privacy dei dati. Eliminando la necessità di inviare informazioni nel cloud.
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Un volume di acquisizioni tale – riporta l’analista – che ha portato le cinque aziende prime in classifica a creare globalmente 14 mila posti di lavoro nel settore dell’intelligenza artificiale nel solo 2020.
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