Campo magnetico di un buco nero: la prima foto della storia

E’ stata resa pubblica la prima foto in assoluto di un campo magnetico di un buco nero. E’ stata scattata dall’Event horizon telescope (Eht), che al suo interno coinvolge scienziati, organizzazioni e università di tutto il mondo, come ad esempio l’European Southern Observatory (Eso), l’Istituto nazionale di fisica nucleare e l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).

Campo magnetico di un buco nero (Foto Wired.it)
Campo magnetico di un buco nero: la prima foto (Foto Wired.it)

Come potete vedere dallo scatto pubblicato qua sopra, si vede il buco nero in luce polarizzata e rappresenta “la prima misura della polarizzazione della luce – riporta Wired.it – (fenomeno che indica la presenza di campi magnetici) in una regione ai confini del buco nero, in quello che viene definito orizzonte degli eventi”. Si tratta di un’immagine molto importante per carpire informazioni sul comportamento dei campi magnetici attorno ai buchi neri, ma anche sui processi che si verificano nelle aree di confine e che emettono dei misteriosi getti luminosi di energia e materia decisamente potenti, e che si estendono oltre la galassia, fino a 5mila anni luce dal suo centro.

Campo magnetico buco nero (Foto Wired.it)
Campo magnetico buco nero: un’altra foto (Foto Wired.it)

LA PRIMA FOTO DI UN CAMPO MAGNETICO DI UN BUCO NERO: IL COMMENTO DEGLI SCIENZIATI

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“I potentissimi getti relativistici lanciati dai buchi neri supermassicci come quello al centro della galassia M87 – commenta Ciricao Goddi, ricercatore presso le universitò di Nijmegen e Leiden, in Olanda, e ricercatore associato all’Inaf nonché primo autore di uno degli studi pubblicati sui buchi neri – sono stati studiati nel corso degli anni con diversi strumenti, incluso il telescopio spaziale Hubble, ma solo ora siamo riusciti ad ottenere una descrizione completa delle strutture di campo magnetico che li avvolgono”.

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Mariafelicia De Laurentis, professore all’Università Federico II di Napoli, ricercatrice dell’Infn e membro del consiglio scientifico di Eht, spiega invece: “La comprensione di questi campi magnetici è fondamentale, e nessuno era stato in grado di arrivare così vicino all’orizzonte degli eventi fino ad ora. Le nostre misurazioni forniscono prove dirette di questo fenomeno, confermando decenni di lavoro teorico, che risultano fondamentali anche a determinare quali parti del campo magnetico sono responsabili dei getti ad alta energia emessi dai buchi neri. Possiamo dire di aver aggiunto un’altra pagina alla fisica dei buchi neri”. Infine il commento di Iván Martí-Vidal, uno dei Coordinatori del gruppo di lavoro sulla polarimetria di EHT e ricercatore eminente del piano GenT presso l’Università di Valencia, in Spagna, che parla di “Pietra miliare importante: la polarizzazione della luce trasporta informazioni che ci consentono di comprendere meglio la fisica che porta all’immagine che abbiamo visto nell’aprile 2019, cosa che prima non era possibile”.

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