Detto, fatto. Tutto su Twitter. Prima le indiscrezioni, l’attesa che sale, poi un tweet dal profumo di annuncio ufficiale. “E’ possibile comprare una Tesla coi bitcoin”. Sic et simpliciter, Elon Musk.
In quest’ottica Tesla ha annunciato soltanto a inizio settimana di aver acquistato tanti bitcoin per un valore di 1,5 miliardi di dollari. L’azienda statunitense specializzata nella produzione di auto elettriche, pannelli fotovoltaici e sistemi di stoccaggio energetico, li ha messi in un deposito presso la Securities and Exchange Commission, per “una maggiore flessibilità, per diversificare ulteriormente e massimizzare i rendimenti sui nostri contanti“.
Tesla ha anche affermato che inizierà ad accettare pagamenti in bitcoin in cambio dei suoi prodotti “soggetti alle leggi applicabili e inizialmente su base limitata“. Ciò renderebbe Tesla la prima grande casa automobilistica a farlo. La mossa dell’acquisto di 1,5 miliardi di bitcoin è stata fatta, naturalmente, per avere liquidità nella criptovaluta, una volta che i bitcoin saranno una forma di pagamento a tutti gli effetti.
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Per il momento sarà possibile comprare con i bitcoin subito negli Stati Uniti, ma “più avanti nel corso dell’anno” negli altri Paesi. Elon Musk ha anche aggiunto che Tesla userà soltanto software interni e open source e che i pagamenti nella criptovaluta saranno trattenuti dall’azienda in bitcoin e non convertiti in moneta tradizionale.
Il passaggio di Tesla al bitcoin rappresenta una svolta epocale, un investimento incredibile, dal momento che Tesla aveva più di 19 miliardi di dollari in contanti a fine del 2020, secondo una recente dichiarazione.
I bitcoin come forma di governo, però, possono rappresentare il futuro del mondo ma c’è anche il risvolto della medaglia: la mossa di Tesla solleva molti interrogativi sul comportamento del CEO su Twitter, dove è stato tacciato di aver aumentato i prezzi delle criptovalute come bitcoin e dogecoin, pubblicando messaggi positivi che hanno incoraggiato più persone ad acquistare le valute digitali.
Due settimane fa, il miliardario sudafricano ha aggiunto l’hashtag #bitcoin alla sua biografia su Twitter, una mossa che ha contribuito a far salire immediatamente il prezzo della criptovaluta, fino al 20%. Due giorni dopo, il rilancio. “A questo punto penso che bitcoin sia una buona cosa, io sono un suo sostenitore“. Detto, appunto, fatto.
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