Se il buongiorno si vede dal mattino è meglio che dalle parti di Whatsapp faccia subito sera. Il 2021, finora, è l’annus horribilis per app informatica di messaggistica istantanea centralizzata statunitense, creata nel 2009, da oltre un lustro facente parte del gruppo Facebook.
Il down dello scorso fine settimana, la punta di un iceberg che sta facendo calare il gelo su una leadership messa in discussione dalle forti pressioni di Telegram, e anche Signal.
Whatsapp, il bivio: accettare o meno la nuova politica sulla privacy?
A inizio anno, WhatsApp aveva attirato critiche da tutti gli angoli del mondo per aver rivisto la sua politica sulla privacy, che costringerà i suoi utenti a fare una scelta drastica il 15 maggio: accettare o meno i nuovi termini di servizio.
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WhatsApp aveva inizialmente concesso ai suoi utenti fino all’8 febbraio per accettare la nuova politica sulla privacy e i termini di utilizzo. A causa della confusione sui termini modificati, la piattaforma di messaggistica istantanea statunitense ha prorogato la scadenza, appunto, al 15 maggio.
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Nel frattempo, la società sta adottando diverse misure per informare i propri utenti sulla nuova politica sulla privacy e sui termini di utilizzo, tramite soprattutto l’app in-app notifiche pop-up e funzione “Storie”.
Recentemente, Whatsapp ha anche pubblicato una spiegazione sulla sua pagina web (nelle domande frequenti) per chiarire cosa succederà dopo il 15 maggio, se non si accettano i nuovi termini sulla privacy.
Questi gli scenari. Gli account non verranno eliminati, ma saranno soggetti a funzionalità limitate: gli utenti, in pratica, non saranno più in grado di inviare o leggere messaggi dall’app.
Gli utenti, tuttavia, potranno comunque ricevere chiamate e notifiche, ma ciò sarà possibile solo “per poco tempo“. Il tempo per decidere se accettare (o meno) quella proposta che tanto ha fatto storcere il naso, creando, a gennaio, un’autentica migrazione da Whatsapp a Telegram, sospinta perfino da vip come Elon Musk con il suo tanto sintetico quanto emblematico cinguettio del 7 gennaio: “Use Signal“.
WhatsApp ha chiarito che i messaggi personali degli utenti rimarranno privati, sebbene le interazioni con le aziende potrebbero non avere più le stesse protezioni.
La politica sulla privacy di WhatsApp riguarda principalmente la messaggistica tra le aziende e i loro clienti. La società, infatti, aveva affermato che parte dei dati di coloro che interagiscono con le aziende su WhatsApp vengono archiviati sui server di Facebook e utilizzati principalmente da WhatsApp per il targeting di annunci su Facebook.
L’utente, dunque, potrà accettare gli aggiornamenti anche dopo il 15 maggio 2021. Tuttavia, l’account avrà funzionalità limitate fino all’accettazione della nuova politica sulla privacy. Fino al 15 maggio si può esportare la “cronologia chat” su Android o iPhone e scaricare un rapporto dell’account. Non accettare la proposta di Whatspp cancellerà la cronologia dei messaggi: ti rimuoverà da tutti i gruppi di WhatsApp ed eliminerà i tuoi backup di WhatsApp, cosa che non può essere annullata.
Whatsapp continua a ribadire che “proteggerà sempre le conversazioni personali con la crittografia end-to-end“ e inizierà a visualizzare banner nei prossimi giorni per fornire maggiori informazioni sulla sua politica sulla privacy. Ma il 15 maggio rappresenta sempre un bivio: chi non accetta verrà elencato come “inattivo”. E dopo 120 giorni l’account verrà eliminato. A voi la scelta.