E’ stata la prima fotocamera reflex digitale, ha segnato un’epoca negli anni ’90 e vuole continuare a scrivere pagine di storia, almeno fra i collezionisti del terzo millennio. La Kodak DCS-100 è ancora una macchietta fotografica molto ricercata, sulle aste online e non solo.
Di certo non è stata la reflex più venduta, ma ha avuto il merito di aver inaugurato un mercato (retrò) tutt’ora in fermento, frequentato da un buon numero sia di produttori sia di prodotti.
La prima fotocamera reflex digitale è stata il frutto di un enorme lavoro sviluppato già sul finire degli anni ’60, ma che solo nel 1990 riuscì a costruire una macchinetta fotografica interamente digitale. Fu Kodak a farlo, anche ispirandosi sostanzialmente al corp della prestigiosa Nikon F3.
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La Kodak DCS-100 era capace di registrare immagini con una risoluzione di 1.4 megapixel, per quei tempi un prodotto altamente innovativo. Il dorso, contenente il sensore da 1,3 Megapixel, aveva un motore MD-4 necessario per riarmare l’otturatore dopo lo scatto.
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La DCS 100, venduta da Kodak nel maggio del 1991 dopo l’anticipazione al Photokina dell’anno precedente, è stata pubblicamente presentata per la prima volta ad Arles (in Francia) al Journées de l’Image Pro organizzato da Ray H. DeMoulin, presidente globale della Eastman Kodak Company. Quasi cinquecento giornalisti internazionali parteciparono alla presentazione nel Palazzo dei Congressi di Arles.
Kodak decise di vendere la DCS 100 con una unità separata di memorizzazione chiamata DSU (Digital Storage Unit) per conservare e visualizzare le immagini, dove mettere anche le batterie.
La DSU contiene un disco rigido Winchester da 200 megabyte che può immagazzinare fino a 156 foto senza compressione o fino a 600 foto utilizzando una scheda per la compressione in JPEG che fu resa disponibile successivamente come accessorio extra. Una tastiera esterna permette di aggiungere didascalie e altre informazioni sulle immagini.
La DSU era dotata a sua volta di un display da 4 pollici per la visualizzazione delle foto, e di una memoria DRAM da 8 a 32 MB per collegarsi ai pc. Tastiera e battery pack fra gli accessori più interessanti.
La Kodak Professional Digital Camera System era disponibile con dorsi di due differenti formati. Il dorso DC3 utilizzava un filtro a colori, mentre il DM3 utilizzava un filtro monocromatico. Alcuni dorsi DM3 erano sprovvisti di filtro IR.
Uno dei piccoli problemi di una grande macchinetta fu il peso, 10 chili, non pochi. Ma ci furono molte varianti della DCS 100 con differente memoria buffer, sensore monocromatico o a colori, con tastiera e modem: ne furono vendute quasi mille unità.
Nonostante peso e costo (circa 30.000 dollari) la macchina ebbe un successo talmente importante che ora i collezionisti sono pronti a spendere centinaia e centinaia di euro per la Kodak DCS 100.
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